DOMANDA
buona sera dottoressa,le scrivo perchè non so piu’ chi sono.
Ho 31 anni e sono mamma di un bellissimo bimbo di 9 mesi.Sono ufficialmente una mamma convivente ma in realtà sono sola.
Vengo da un passato di abusi sessuali molto gravi da parte di cugini materni,a 18 anni sono andata via di casa ed ho iniziato una psicoterapia che ho terminato a 23 ma solo perchè avevo cambiato città e non riuscivo ad andare dal mio psicologo.
Ho all’apparenza una vita normale,anche se ho avuto solo 2 fidanzati “ufficiali”mi stavo per sposare con entrambi,ma il primo l’ho tradito in maniera plateale aspettando che mi scoprisse e la seconda volta raccontandogli delle bugie sull’acquisto della casa e sono stata lasciata.Successivamente ho avuto solo avventure.
COn la mia famiglia ho avuto un rapporto altalenante, ora ho completamente chiuso i rapporti ed ho una parvenza di serenità ma ho sempre paura che rispuntino..
Ho una vita scissa perchè nel lavoro tutto va bene,sono una commercialista,esame passato al primo tentativo,laureata a 23 anni e mezzo.
Ho pochissimi amici.
Ora poi ho qche problemi alla tioride e mi schifo persino a guardarmi allo specchio talmente sono grassa e brutta.
non so cosa fare,soprattutto perchè ho paura di non dare a mio figlio cio’ di cui ha bisogno.Enon voglio rendrlo solo come sono io.
pens che sono stata in ospedale e non ho mai avuto un visita..
cosa devo fare?
RISPOSTA
Cara amica
è comprensibile la sua domanda:chi sono?dopo una storia di abusi sessuali si può sviluppare un rifiuto della propria identità di genere e quindi rifiuto in questo caso della femminilità con conseguente scissione tra vita lavorativa e vita sentimentale,sentimenti di indegnità riferiti alla propria persona e al corpo con alterazioni dell’immagine corporea.
Nel suo caso si manifesta anche un rifiuto a mantenere una relazione affettiva che potrebbe farla sentire dipendente dall’altro e “in trappola”:questo rifiuto inconscio si rende manidesto quando lei stessa fa in modo di essere lasciata .
Le consiglio di riprendere la psicoterapia con pazienza costanza:il percorso psicoterapeuti senzaltro può aiutarla