Chiarimenti su tumore alla Prostata (2)

    Pubblicato il: 17 Maggio 2010 Aggiornato il: 17 Maggio 2010

    DOMANDA

    A seguito della sua riposta al mio quesito con oggetto domanda “chiarimenti su tumore alla prostata” volevo chiederLe:

    – ma non è possibile che la cura fatta dopo l’intervento sia stata risolutiva tanto che non c’è stato mai in questi anni un innalzamento del PSA?

    – è possibile che si sia deciso di riprendere la cura in via precauzionale solo perchè il valore del psa pur nei limiti sia salito sopra 1?

    – lei pensa che il caso che le ho portato in esame sia uno dei casi dove si parla solo di qualche anno di vita?

    RISPOSTA

    Gentile signore., l’ intervento di prostatectomia radicale rimuovendo in toto la prostata rende il psa un marcatore molto specifico. Se il psa aumenta progressivamente oltre 0.2 ng/ ml la causa non può essere che o un residuo di malattia a livello locale o cellule tumorali in circolo.
    Le due indagini ad oggi più sensibili per localizzare questa ripresa di malattia sono l risonanza magnetica con spettroscopia a livello loggia prostatic e la PET-TC con cilin a livelli sistemico. Entrambe non si basano solo su una immagine ma analizzano il metabolismo di sostanze come la colina per identificare tessuto tumorale.
    Se entrambe risultano negative ma comunque il psa sale , ugualmente e’ segno di una progressione della malattia che ancora non si e’ localizzata in maniera tale da essere identificabile con imaging.

    Un valore di psa ad 1 ng/ ml dopo prostatectomia radicale non e’ nei limiti ma ben alto: nei limiti se inferiore a 0.2ng/ml. I valori riportati nei laboratori analisi con range normalità fino a 2.5 o 4.0 sono riferiti a pazienti non operati con prostata in sede

    Alessandro Sciarra
    Alessandro Sciarra