DOMANDA
Gentile dottore, io vorrei una risposta a quella che per me è una domanda semplice: perchè sul foglio illustrativo del Deniban è scritto “trattamento a breve/medio termine della distimia”, mentre questa dicitura non compare per gli altri antidepressivi? La lunghezza della terapia dovrebbe essere basata sulla singola risposta del paziente e non stabilita a priori. Qual è la differenza tra la molecola del Deniban e quella degli altri farmaci? Quale motivo giustifica questa definizione? E, quantificando a che periodo può corrispondere in termini di tempo questo “breve/medio termine”? Io assumo il Deniban per ansia e distimia per 2/3 mesi poi lo sospendo per un periodo.Ritiene che questo sia un metodo terapeuticamente corretto? Il farmaco può provocare severo aumento ponderale? Ma soprattutto è questo ” breve/medio termine” che mi lascia perplessa. Vorrei dei chiarimenti. Grazie.
RISPOSTA
il deniban (principio attivo amisulpiride) non appartiene alla classe degli antidepressivi ma è un farmaco neurolettico. Come può vedere dal foglietto illustrativo è un farmaco “impegnativo” e con un profilo di effetti collaterali possibili non del tutto trascurabile.
Peraltro il disturbo distimico ha delle caratteristiche cliniche molto precise che lo differenziano dagli altri disturbi dell’umore; innanzitutto la lunga durata del disturbo (almeno due anni ininterrotti di umore depresso). La indicazione di trattamenti di brevemedio periodo con il deniban è una nota prudenziale che comporta il fatto di dover assumere farmaci di altro tipo se si rende necessario un trattamento più lungo di pochi mesi. Il deniban in effetti può favorire l’incremento ponderale.