chiarmento e consiglio

    Pubblicato il: 8 Agosto 2013 Aggiornato il: 8 Agosto 2013

    DOMANDA

    Gentile Dottoressa, Le chiedo scusa se Le rubo del tempo prezioso approfittando di questo servizio.Ho 60 anni e
    Volevo chiederLe che da parecchi anni non riesco piu’ a concentrarmi nelle cose,nella lettura specialmente mi succede che mentre leggo la mia mente vaga in altre cose, mi succede anche (non sempre)quando dialogo, e che nella mia mente a volte sono presenti delle immagini e gesta al di fuori della mia volonta’ (spesso mi succede quando sono in chiesa,) mi capita spesso di contare le cose, a volte mangio a sproposito, spesso mi dimentico delle cose,dormo poco e ,mi sono sottoposto piu’ volte a delle visite mediche ma aime senza alcun risultato positivo.Mi e’ stato sempre detto di non preoccuparmi pero’… i farmaci che mi sono stati prescritti nel tempo sono: EN gocce, – Anafrail e Tavor / Xeristar – Zoloft e Xanax 0,25 – e Serupin –

    RISPOSTA

    Gent.mo Marcello,
    i vari sintomi di cui scrive – difficoltà di concentrazione, di memoria, del sonno, dell’alimentazione – potrebbero far pensare a diversi quadri che possono riguardare sia aspetti ansiosi che depressivi, così come indicato anche dal tipo di farmaci che le sono stati prescritti in passato.
    Sicuramente la sua incostanza nel seguire la cura non ha favorito il raggiungimento dei benefici attesi, ma dalla sua mail emerge anche una preoccupazione più generale sulla sua salute che necessita di un ascolto dedicato.
    Ovviamente non conosco nel dettaglio la sua storia, da quanto tempo soffre di questi sintomi e quali specialisti ha incontrato nel suo percorso, per cui posso solo fornirle indicazioni di carattere generale; in questo senso credo che una presa in carico continuativa da parte di un collega psichiatra , che poi potrà indirizzarla anche da altri specialisti per ulteriori eventuali approfondimenti, possa essere il primo passo per poter fare chiarezza diagnostica relativamente alla sua situazione.
    A Roma può far riferimento sia a strutture pubbliche che private che abbiano professionisti psichiatri, neurologi e psicologi, poiché la presenza di equipe multiprofessionali è generalmente garanzia di una valutazione complessiva dei sintomi e di un trattamento che integri gli aspetti di cura e quelli di supporto. Quest’ultimo aspetto è particolarmente importante non solo per favorire la costanza nel seguire il percorso di cura, che può essere prolungato nel tempo e soggetto a interferenze emotive (demotivazione in assenza di risultati immediati o anche euforia in presenza di reazioni positive al trattamento), ma anche perché può offrire uno spazio di ascolto e sostegno alla preoccupazione che è legata ai sintomi e al cambiamento che questi provocano.
    Con i miei migliori saluti
    Laura Belloni