Cisti colloide del terzo ventricolo

    Pubblicato il: 28 Dicembre 2012 Aggiornato il: 28 Dicembre 2012

    DOMANDA

    Salve Dottore. Vi scrivo per dirvi che il 15 novembre mio cognato di 40 anni è stato ricoverato d’urgenza per idrocefalo causato da una cisti colloide del terzo ventricolo. In ospedale è arrivato in coma.Operato nella notte per togliere il liquido, in poche parole per salvarlo. Dopo un paio di giorni sedato o meglio indotto in coma farmacologico, è stato operato per via endoscopica per togliere la cisti. I dottori hanno detto che l’operazione è riuscita, solo che è stata lasciata una piccola parte perchè stava attaccata vena talamica è si temeva, togliendola del tutto, per una emorragia celebrale. Hanno detto che non ci si deve preoccupare di ciò. Sono passati oltre 30 gg ma ancora presenta deficit. Ossia: non riesce ad alzare la palpebra dell’occhio dx (ma da tale occho ci vede), anche se lo ammicca un po; l’occhio aperto non riesce a farlo muovere ma guarda fisso dritto (e ci vede bene);non muove perfettamente anca e braccio sx; ma soprattutto non riesce a parlare (lancia solo semplici parole, non una frase, e comunque con una voce strana, come se non avesse corde vocali). Però capisce tutto,riconosce tutti e mangia tanto. Da qualche giorno non ha più la derivazione del liquor, Si procede a punture lombari per verificare il drenaggio (tutto ok). Dalla TAC non risultano danni celebrali, In base a tutto ciò che le ho detto, ritiene che possa tornare (grazie ad un centro riabilitativo neurologico) ad avere una vita normale di autosufficienza?

    RISPOSTA

    si certamente, bisogna considerare la situazione in cui lui è stato operato con presente già un’importante sofferenza del tronco encefalico. Questa sofferenza era da ipertensione endocranica (liquorale) senza che alla base di quest’ipertensione ci fosse una patologica che avesse distrutto parti del cervello. Così, come si è svegliato, il recupero sarà completo anche se è presto ora per dire quando