cisti lombare

    DOMANDA

    Buongiorno, sono un uomo di 63 anni.
    Nel dicembre 2015 sono stato sottoposto ad intervento di decompressione del canale lombare L4-L5 e asportazione di cisti sinoviale con esito discreto, ma da un anno a questa parte accuso, alle gambe, parestesie termiche fredde e dolori sempre più forti, con difficoltà a camminare e a stare in piedi.
    Dall’esame RM rachide lombare di recente eseguito emerge quanto segue.
    Sequenze TSE, STIR e mielografiche su piani sagittali, assiali e coronali. Discrete alterazioni degenerative disco-somatiche e più evidenti alterazioni degenerative faccetto-legamentose si instaurano su un canale vertebrale congenitamente un poco stretto per relativa brevità peduncolare.
    In L3-L4 protrusione disco-anulare si associa a cisti sinoviale faccettale sinistra che aggetta nel canale obliterando le sezioni postero-laterali e contribuendo a determinare una stenosi segmentaria significativa.
    In L4-L5 protrusione discale circonferenziale con ipertrofia delle masse laterali, prevalente a sinistra dove risulta ridotto il forame di coniugazione.
    In L5-S1 protrusione discale mediana.
    Normale il cono midollare.
    L’ortopedico, specialista in colonna, da me interpellato, mi propone un intervento di decompressione e asportazione cisti articolare in microchirurgia, rimandando nel tempo l’intervento di stabilizzazione, perchè comporterebbe rigidità nella colonna.
    Il neurochirurgo da me consultato propone invece un intervento di decompressione e stabilizzazione L3-L5 da valutare sul momento in sala operatoria in quanto, in un quadro del genere, la cisti si riformerebbe entro breve tempo.
    Sono molto preoccupato, molto indeciso e resto in attesa di un vostro parere. Grazie mille

    RISPOSTA

    La mia esperienza porta a dare ragione al collega neurochirurgo e quindi a stabilizzare contestualmente alla decompressione e alla asportazione della cisti sinoviale. Questo perchè asportando la cisti sinoviale si “danneggia ” la articolazione tra le vertebre che diventano instabili e quindi in breve tempo potrebbero darle problemi di instabilità vera. In più è già stato operato e quindi la sua colonna vertebrale ha già subito un “trauma chirurgico” e risulta più debole

    Paolo Gaetani

    Paolo Gaetani

    SPECIALISTA IN PATOLOGIE DELLA COLONNA VERTEBRALE. Dirigente di primo livello della clinica neurochirurgica del Policlinico San Matteo di Pavia. Nato a Milano nel 1956, si è laureato in medicina presso l’Università degli Studi di Pavia nel 1981, specializzandosi poi in neurochirurgia e in neurofisiologia clinica. È autore, assieme a Lorenzo Panella e a Riccardo Rodriguez […]
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