DOMANDA
Gent.mo Dott. Introini,
Ho 32 anni e soffro di episodi di cistite da circa 5 anni. Nelle varie urinocolture è sempre risultato l’Escherechia Coli, curato con sessioni di antibiotici (di solito Bactrim). Nei casi di “urgenza” (episodi capitati sul lavoro, ad es), ho preso il Monuril che mi ha salvato la situazione. Cerco di non prenderlo troppo spesso, di rispettare una dieta ricca di frutta, verdura e acqua.
Il mio ex medico di base (andato poi in pensione) mi consigliava di mangiare molti kiwi, bere acqua con un pò di limone per acidificare la pipì; spesso prendo il Cranberry Cyst (acquistato in erboristeria), mi sembra una cosa più “naturale” rispetto al Monuril. In questi anni ho avuto 3 episodi (l’ultimo proprio oggi)di incontinenza urinaria, secondo me collegata alla cistite più o meno lieve. Sia il mio medico attuale sia la mia ginecologa sono concordi che contro la cistite non ci sia una soluzione definitiva e la questione sta diventando fastidiosa, in più io e il mio compagno vorremmo avere dei figli, ma spesso la cistite si presenta dopo i rapporti sessuali, il che mi fa vivere male i rapporti, oltreché rendere praticamente impossibile la realizzazione del nostro progetto.
La ringrazio per la Sua risposta che spero possa essere qualcosa di diverso da “quando uno ha la cistite se la tiene e basta”.
Cordiali saluti.
Chiara
RISPOSTA
Assolutamente, bisogna curarla.
Credo che il problema principale sia stato quello di non eseguire per un periodo medio-lungo (quello cioè che serve a ripristinare un corretto ambiente all’interno del basso tratto urinario) una terapia corretta antibiotica (es. Chinolonici) sostenuta da fitoterapici (fermenti lattici, in particolare).
Certo bisognerebbe anche indagare il lato intestinale (stipsi?) ed una valutazione ecografia per una più completa valutazione.
Grazie
carlo Introini