Citomegalovirus e pma

    Pubblicato il: 13 Marzo 2019 Aggiornato il: 14 Marzo 2019

    DOMANDA

    Buongiorno,

    mi rivolgo di nuovo a Lei, nella speranza di chiarire meglio cosa mi sta succedendo e nell’attesa di rivolgermi di persona ad un infettivologo.
    A dicembre ho fatto un prelievo per il controllo del CMV e questo era il risultato:
    IgG positive – 67%-alta avidità
    IgM debolmente positive

    Come mi aveva scritto anche Lei e come ritenevano anche i medici che mi seguono, sembrava un’infezione già trascorsa da tempo, che aveva lasciato un residuo di IgM.

    Ho rieseguito in questi giorni (dopo quindi 3 mesi) i prelievi in diversi centri. A distanza di pochi giorni e ho avuto tutti i risultati possibili:
    IgG positive e IgM negative
    igG positive e igM dubbie
    igG positive e igM positive, con valore maggiore addirittura del primo esame di dicembre, ma sempre con avidità 67% – alta avidità.
    Tutti i centri usano unità di misura diverse e quindi non riesco a compararli.
    Ma come è possibile? A chi credere a questo punto?

    Fino a che le igM non saranno negative, non mi fanno iniziare la pma.
    Secondo Lei c’è davvero un grande rischio per un eventuale feto?
    Attendere così all’infinito, senza certezze e senza cura, è distruttivo psicologicamente e fisicamente.

    La ringrazio anticipatamente

    Cordiali saluti

    RISPOSTA

    Innanzitutto è buona norma eseguire sempre i test, soprattutto se per conferma, nel medesimo laboratorio, per evitare risposte talora diverse, anche se non significative dal punto di vista dell’inquadramento clinico. Nel suo caso, come si è già detto, l’avidità delle IgG è molto elevata, segno che l’infezione non è in fase acuta, ma si può datare certamente a non meno di 4-5 mesi fa.