Clamidia e danni alle tube?

    DOMANDA

    Gentile dottore,
    volevo chiedere un parere.
    Ho avuto una prima gravidanza 5 anni fa, da cui e’ nata una bellissima bambina nel 2012.
    Nel 2013 ho incontrato il mio attuale compagno. Tre mesi dopo il nostro incontro, mi e’ stata diagnosticata un’infezione da Chlamydia trachomatis
    in seguito a un episodio di cistite avevo richiesto anche un tampone vaginale). Dopo un trattamento antibiotico (sia per me che per il mio compagno), nessuno dei tamponi successivi ha rilevato presenza di clamidia, dal che ho dedotto che l’infezione fosse stata debellata.
    Tre mesi dopo questo trattamento antibiotico, in autunno 2013, sono rimasta incinta del mio attuale compagno, ma ho poi avuto un aborto spontaneo alla sesta settimana di amenorrea.
    In seguito all’aborto e a cistiti ricorrenti, mi e’ stato diagnosticata un’altra infezione, questa volta da Ureaplasma Urealiticum. Dopo un anno di tentativi disperati con diversi antibiotici, nell’autunno 2014, sono finalmente riuscita a debellare anche questa seconda infezione. Da due anni a questa parte, i tamponi vaginali eseguiti (l’ultimo di questo maggio) non hanno più rilevato presenza di micoplasmi (ne’ di clamidia).
    Sono oramai sei mesi che col mio compagno cerchiamo di avere un bambino, ma per il momento non e’ successo nulla. Premetto che i due precedenti concepimenti sono avvenuti in modo totalmente inatteso: mia figlia e’ stata concepita per un mio evidente errore nel calcolo del periodo non fertile e il secondo concepimento e’ avvenuto in seguito a un coito-interrotto (evidentemente interrotto non molto bene).
    Quindi, non ci aspettavamo proprio una lunga attesa per una nuova gravidanza.
    Il ginecologo oggi mi ha suggerito di investigare lo stato delle tube, visto che ho avuto la Chlamydia tre anni fa.
    La mia domanda pero’ e’ la seguente: io sono già rimasta incinta DOPO aver contratto (e debellato nel giro di 3/4 mesi) la clamidia. E’ possibile che cio’ nonostante le mie tube si siano in seguito chiuse a causa di una clamidia già debellata?
    E’ possibile che anche l’ureaplasma c’entri qualcosa in un eventuale danneggiamento delle tube?
    Quali altre cause potrebbero aver portato alla chiusura delle tube?
    Siccome dell’Isterosalpingografia mi terrorizza anche solo l’idea, vorrei sottopormi a questo esame solo se veramente necessario.
    Attualmente ho quasi 33 anni e il mio compagno 40.

    Grazie in anticipo.

    RISPOSTA

    Gentile Signora è fondamentale escludere che vi sia la chiusura delle tube anche se, dalla storia clinica che lei ha esposto non dovrebbe avere subito dei danni da parte della clamidia o altre infezioni perché dopo tali eventi è rimasta incinta.
    Attualmente l’isterosalpingografia può essere sostituita dall’esecuzione dell’isterosonografia, esame che viene effettuato nello studio ginecologico, con assenza di dolore o di altri fastidi, molto affidabile se eseguito da personale esperto.
    Bisognerebbe inoltre indagare se il suo compagno presenta uno spermiogramma idoneo per la fecondazione spontanea.
    Resto a sua disposizione per eventuali chiarimenti.

    Michele Dicecca

    Michele Dicecca

    ESPERTO IN PATOLOGIE DEL BASSO TRATTO GENITALE E LASER TERAPIA. Ginecologo dell’ospedale “Di Venere”, Carbonara di Bari. Nato ad Irsina (Matera) nel 1956, si è laureato in medicina Bari nel 1987 e si è specializzato in ginecologia a Modena nel 1991. Esperto nel trattamento delle patologie displastiche ed HPV correlate.
    Invia una domanda