CLAMIDIA E CANDIDA

    Pubblicato il: 12 Agosto 2013 Aggiornato il: 12 Agosto 2013

    DOMANDA

    Buonasera Dottore,
    ho 41 anni e da oltre 20 combatto con vaginiti, candide, dolori, fastidi e disagi enormi. L’ultimo tampone ha riscontrato la clamidia, ma paradossalmente il precedente tampone (anch’esso con ricerca di clamidia) risultava negativo, e in tale lasso di tempo non ho avuto alcun rapporto (o contatto di qualsiasi genere) sessuale. Vivo a Milano ed ho girato tantissimi ginecologi, anche privati, che regolarmente mi prescrivono cure ed esami costosi ma non risolvono il problema. Sono afflitta da questa situazione, soprattutto per la presenza della clamidia, poichè temo che possa rendermi sterile. Attualmente stò assumendo (per la clamidia) Bassado 2 cp. al dì per 10 gg. e AB300 per 14 gg.(per la candida). Ritiene che siano delle cure valide? Inoltre saprebbe indicarmi a chi rivolgermi (in Lombardia)e soprattutto se posso richiedere un ricovero presso qualche struttura per poter essere seguita e curata definitivamente?
    La ringrazio e Le porgo cordiali saluti.
    Stefania F.

    RISPOSTA

    Il suo problema è certamente fastidioso ma sicuramente non richiede ricovero ospedaliero. Nel caso di patologie infettive, il punto di partenza deve essere formulata una diagnosi etiologica (cioè causale) inquivocabile, cui fare seguire una terapia “mirata”. Evitare quindi tassativamente terapia in assenza di diagnosi precisa e confermata: in casi come il suo possono solo essere forieri di danni.
    Gli esami per stabilire la diagnosi etiologica di candida (microscopici) e di clamidia (anche su urine) non sono particolarmente indaginosi e costosi.
    Terminato il ciclo di cure che lehanno prescritto, se i disturbi non passano, ricominci da capo con gli accertamenti, rigorosamente in assenza di terapia. Se la candida, la clamidia e altri eventuali germi (vaginosi batteriche) dovessero essere assenti andranno valutate altre possibili cause, ad ed. infiammatorie, irritative, allergiche etc. magari provocati da ripetute pratiche “disinfettanti”.