DOMANDA
Salve prof. sono una quarantenne che soffre di claustrofobia (ascensori, metropolitana, luoghi affollati, ecc.). Dopo un anno di cognitivo-comportamentale la situazione è migliorata ma non risolta. Credo che non sia più sufficiente la sola terapia anche perché vivendo a Roma tutto diventa difficilissimo se si deve fare i conti con questo tipo di problema. Cosa mi consiglia?
La ringrazio per l’attenzione e attendo la sua risposta
Federica
RISPOSTA
Gentile signora,
come prima cosa suggerisco di porre le stesse domande allo psicoterapeuta che la sta seguendo: può darsi benissimo che un anno di psicoterapia sia troppo poco per avere risultati migliori di quelli ottenuti, come può darsi che sia utile integrare il lavoro con un trattamento di altro tipo, deciso da uno specialista in psichiatria. Ogni caso va trattato individualmente, tenuto conto di vari aspetti del problema, e questo può esser fatto solo con la conoscenza diretta del paziente.