cocaina e comunità terapeutica

    DOMANDA

    mio figlio, 32 anni(una bimba ed una compagna), cocainomane da almeno 15 anni, credo, ci chiede aiuto, ma rifiuta l’idea della comunità.
    Abbiamo bisogno di una realtà VICINA a noi, per poterlo seguire, far seguire ed aiutare.
    Noi siamo a Caserta,e, secondo Lei, la prego, mi aiuti, c’è qualche specialista in grado di aiutarci?
    un padre che pensa al suicidio.

    RISPOSTA

    La situazione che mi prospetta è abbastanza frequente: un ragazzo da tanti anni cocainomane chiede di essere aiutato, ma poi non fa molto per poter trovare una soluzione concreta al problema. Questo comportamento deriva dal fatto che il sentimento predominante provato dal paziente è l’ambivalenza, perché da una parte si vorrebbe risolvere facilmente il problema dall’altra il distacco dalla cocaina rappresenta qualcosa di temuto e forse non del tutto desiderato. In questa situazione la proposta terapeutica che lei fa a suo figlio è quella della comunità terapeutica, in quanto ipotizza che un distacco da tutto e da tutti sia la miglior soluzione al problema. Questo orientamento deriva dal fatto che si pensa che un trattamento residenziale sia più efficace di un trattamento ambulatoriale, ma in realtà non è esattamente così.
    La terapia in comunità terapeutica viene consigliata quando la situazione è di particolare gravità e il paziente non riesce a trarre beneficio da una terapia ambulatoriale. In genere la terapia residenziale è effettuata nell’arco di 6 mesi ed è importante che al ritorno a casa sia già strutturato un percorso terapeutico in grado di consolidare i risultati raggiunti.
    Non sono ovviamente in grado di poter consigliare per suo figlio un eventuale inserimento in comunità terapeutica, questo deve essere fatto da uno specialista che prenda in cura il ragazzo. Sappia che su tutto il territorio nazionale esistono i SERT, i servizi per le tossicodipendenze, che trattano tutta una serie di dipendenze patologiche, cocaina compresa. Le consiglierei pertanto di rivolgersi ad un SERT vicino a casa, magari chiedendo un consiglio anche al suo medico di medicina generale o ad un medico di sua fiducia. Le ricordo che per legge, se si rivolge al SERT, può richiedere una consulenza/ terapia avvalendosi anche dell’anonimato e questo fatto in genere aiuta le persone cocainomani a facilitare il loro ” aggancio” con il servizio.
    Nel caso gli specialisti considerassero l’inserimento in comunità come il più efficace strumento di cura, è importante sapere che può essere necessario avviare una terapia di sostegno, per aiutare suo figlio a riconoscere la gravità della situazione e quindi ad accettare questo impegnativo percorso terapeutico.

    Antonia Cinquegrana

    Antonia Cinquegrana

    MEDICO INTERNISTA E PSICOTERAPEUTA. Responsabile del Centro Cura Cocaina di Brescia. Negli ultimi 25 anni ha progettato e diretto significative sperimentazioni inerenti il trattamento ambulatoriale della dipendenza da cocaina particolarmente dedicate ai soggetti cocainomani integrati socialmente, raccogliendo la più ampia casistica italiana in materia. Nel 2015 ha ideato il Centro Clinico Cura Cocaina, rivolto a […]
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