Colecisti scleroatrofica litisiaca

    Pubblicato il: 13 Aprile 2010 Aggiornato il: 13 Aprile 2010

    DOMANDA

    Gentile Dott. Casetti,

    Le scrivo per un parere se fosse così gentile da darmelo.

    Nel 2001 mi diagnosticarono dei calcoli alla colecisti (molte formazioni piccole).
    Da allora non posso certo dire di aver avuto problemi, dopo le prime forti coliche precedenti alla diagnosi non ho avuto molti problemi nè di ulteriori coliche (sporadiche e leggere) nè di alimentazione.
    Ultimamente una fortissima colica che mi ha portato al prontosoccorso ha fatto riemergere il problema e l’indicazione del medico curante e dei chirurghi del pronto soccorso è di asportare la colecisti in laparoscopia.
    Da un controllo effettuato a dicembre 2009 la mia colecisti risulta scleroatrofica.
    Le vorrei chiedere se tale condizione è positiva o negativa per l’intervento e per possibli complicanze successive (mia vera paura).

    La ringrazio per l’attenzione che vorrà dedicarmi.

    RISPOSTA

    COLECISTI SCLEROATROFICA LITIASICA
    Premesso che non bisogna considerare automatica l’asportazione della colecisti in caso di riscontro occasionale di calcolosi, tuttavia in presenza di coliche e/o alterazione degli esami del fegato e del pancreas allora la colecistectomia diventa fortemente indicata.
    Nel suo caso specifico quindi la colica recente e la scleroatrofia (che sta ad indicare un quasi esaurimento della funzione della cistifellea) portano ad indicare l’intervento.
    Le complicanze tardive di una colecistectomia sono assolutamente trascurabili.

    Tino Casetti

    Tino Casetti

    Primario di gastroenterologia all’ospedale di Ravenna. Nato nel 1948, si è laureato in medicina nel 1973 e poi specializzato in gastroenterologia all’università di Bologna, e in malattie infettive all’università di Ferrara. Dirige il dipartimento di malattie dell’apparato digerente e del metabolismo dell’ospedale di Ravenna (foto di R. Bruno).
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