Come aiutare un marito cocainomane?

    DOMANDA

    Buongiorno Dr.ssa Cinquegrana,
    mi scusi se la disturbo.
    Mi presento, sono una donna di 40 anni, con 3 figli, un marito, con il quale oltre a vita e famiglia, condivido il lavoro. Venerdì scorso, dopo estenuanti domande e contro domande, sono riuscita a farmi confessare da mio marito, che da ottobre, fa uso di cocaina. Non voglio sembrarle patetica, ma mi sono sentita morire!
    Ora, oltre agi sbalzi di umore, stati d’animo contrastanti che mi stanno togliendo il respiro, devo raccogliere i miei/nostri cocci e vedere cosa fare.
    Consideri che personalmente non ho mai fumato, bevuto e fatto uso di droga…
    Ho bisogna di linee guida perchè, ignorante come sono, ho solo paura di fare e farmi male.
    Grazie x l’ascolto
    Buona giornata

    RISPOSTA

    Gentile signora nella mia pratica clinica storie come le sue sono molto più frequenti di quanto non si creda. In realtà, a posteriori, tanti piccoli indizi, tante sensazioni in parte riconosciute e spesso negate, tanti comportamenti non approfonditi più di tanto, prendono un significato diverso e la realtà che si svela è profondamente destabilizzante. Crescere tre figli, lavorare, seguire il tran tran familiare è un’impresa molto più totalizzante di quanto non ci appaia vivendo nel quotidiano ed è perciò quasi naturale non riuscire a riconoscere precocemente la situazione. In ogni caso, dato che lei ha costretto suo marito ad ammettere l’uso di cocaina, vuol dire che negli ultimi tempi un equilibrio di “normalità ” si era rotto. Ma ora cosa fare? Innanzi tutto l’ammissione di uso di cocaina da parte di suo marito rappresenta un punto fermo da cui partire, dopo di che va valutata la gravità della condotta tossicomanica. L’uso della sostanza è effettivamente iniziato da qualche mese? E’ collegato o meno a situazioni oggettive avvenute nell’ultimo periodo? E’ magari la trasformazione di un utilizzo di cocaina datato da anni, ma rimasto fino a pochi mesi fa saltuario e che negli ultimi tempi si è trasformato in una vera e propria dipendenza? E’ importante che un approfondimento diagnostico sia effettuato da uno specialista in dipendenze patologiche, proprio per dare una corretta cornice alla situazione clinica di suo marito e suggerire la cura più efficace. Smettere di usare cocaina può essere più o meno facile, sono possibili anche delle remissioni spontanee, anche se nessun medico sarà in grado di definire a priori le possibilità di remissione del sintomo. Perciò il mio consiglio è di consultare uno specialista che orienti le eventuali scelte terapeutiche più appropriate per suo marito. Quanto a lei, cara signora, sappia che le aspetta un momento impegnativo, perchè vivere accanto ad una persona che smette o tenta di smettere di usare cocaina rappresenta un grande sforzo emotivo. Valuti lei se a sua volta ha bisogno o meno di un sostegno psicologico consistente che le permetta di aiutare suo marito ad intraprendere una cura per la sua dipendenza. Rivolgersi al SERT, o ad un centro specializzato per la dipendenza da cocaina , sia della sua città o di una zona a lei vicina, anche richiedendo una consulenza in anonimato, può essere il primo passo per fare una cura.

    Antonia Cinquegrana

    Antonia Cinquegrana

    MEDICO INTERNISTA E PSICOTERAPEUTA. Responsabile del Centro Cura Cocaina di Brescia. Negli ultimi 25 anni ha progettato e diretto significative sperimentazioni inerenti il trattamento ambulatoriale della dipendenza da cocaina particolarmente dedicate ai soggetti cocainomani integrati socialmente, raccogliendo la più ampia casistica italiana in materia. Nel 2015 ha ideato il Centro Clinico Cura Cocaina, rivolto a […]
    Invia una domanda