Come aiutarmi?

    Pubblicato il: 12 Luglio 2012 Aggiornato il: 12 Luglio 2012

    DOMANDA

    Gentilissimo Professore,
    sono di Roma e la moglie di un 54enne, che fino a qualche anno fa non ha avuto altro che malattie di stagione fino a quando, nel 2008, in poche ore è stato sottoposto ad una duplice resezione gastrica (due interventi in 10 giorni), per un severo blocco intestinale. Anche la resezione è stata severa, lasciandogli un metro e mezzo di intestino e tutto il colon. ne neoplasie tantomeno Crohn fortunatamente. Dopo un anno e più di riabilitazione digestiva, la conseguenza è stata l’inabilità lavorativa totale. Si immagini un uomo in piena attività manageriale, chiuso nelle mura di casa e incapace di reinventarsi. Perfezionista da sempre, questa situzione lo fa diventare maniaco anche nelle piccole cose, la sua intolleranza è all’apice, la sua ipercriticità nei confronti miei e di mia figlia è a livelli inimmaginabili, ma anche verso tutto e tutti. Non ne vuol sentire di farsi aiutare e vive questa realtà come in una prigione. esplode a volte con urla per un nonulla, dichiarando di odiarci. mia figlia teme che impazzisca e che possa farle/ci del male. Pur non accettando le sue provocazioni, mi rendo conto che non è sufficiente per tranquillizzarlo. Il medico di base mi ha detto che è difficile convincere chi non vuole farsi aiutare. inoltre mi chiedo: ma il malassorbimento può portare realmente danni cerebrali? Può darmi un consiglio su come affrontare questo problema che si protrae da qualche anno oramai? grata per una sua risposta. M.S.

    RISPOSTA

    Gentile signora,
    si tratta indubbiamente di una situazione difficile, mi sembra che suo marito stia “sopportando” le conseguenze psicologiche di eventi vitali molto stressanti e credo potrebbe senz’altro beneficiare dell’aiuto di uno specialista: però sembra che lui non ritenga utile chiedere aiuto. E dunque il problema ricade su di lei e su sua figlia; forse lei potrebbe riflettere su quanto possa esser giusto “mandar giù” quelle che sente come aggressioni verbali o critiche eccessive: voglio dire che se è forse utile non accettare provocazioni, forse è anche importante che suo marito possa rendersi conto che il suo comportamento potrebbe creare forti dissapori nel rapporto con sua moglie e sua figlia e nella vostra capacità di comprendere il suo disagio e questo potrebbe a lungo andare avere conseguenze anche per lui, che potrebbe ritrovarsi senza il calore e la comprensione delle persone più importanti della sua vita.
    Cordiali saluti.
    Prof. Massimo Biondi

    Massimo Biondi

    Massimo Biondi

    Professore ordinario di psichiatria all’Università La Sapienza di Roma. Milanese, classe 1952, si è laureato in medicina e chirurgia all’Università La Sapienza di Roma nel 1979. Poi la specializzazione in psichiatria e l’insegnamento presso le università dell’Aquila, di Siena e la Cattolica di Roma. Oggi è professore ordinario di psichiatria alla Sapienza, ateneo nel quale […]
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