DOMANDA
Salve professore.Sono un ragazzo di 24 anni di Napoli,e ho una domanda particolare da farle.Vorrei sapere,per favore,poichè lessi qualche anno fa sulla rivista mensile Focus che il coraggio può essere allenato,ma non riuscii a leggere come,se lei può dirmi come potrei allenarlo e quindi migliorarlo,non perchè sia un fifone,anzi m’impegno varie volte per esserlo nel rapporto col mondo poichè poi sono un tipo con molte insicurezze e voglio combatterle,ma perchè mi piacerebbe diventarlo di più per affrontare meglio la vita con le sue prove o in qualsiasi altro momento è necessario usarlo.Inoltre se può dirmi quanto,allenandomi al massimo,potrei migliorare,cioè se molto o al massimo abbastanza.
Se lei non può aiutarmi,mi può dire a chi degli altri specialisti posso rivolgermi?
Grazie,cordiali saluti.
RISPOSTA
C’é um momento duurante il quale, dopo l’adolescenza, ci rendiamo cono di sperimentare la sololitine esistenziale. Non abbiamo più l’illusione di una protezione della famiglia di origine e sappiamo di dover diventare protagonista e sentiamo una certa solitudine. Farsi coraggio significa pensare che in fondo, abbiamo molte risorse e che fino a oggi, magari, non le abbiamo utilizzate, perchè forse non abbiamo avuto modo di trovarsi a tu per tu con la vita. Si tratta di non ritirarsi, nè di spaventarsi e passo dopo passo, andare avanti utilizzando le risorse che sentiamo di avere e , corre piccoli rischi, ma andare avanti con fiducia, facendi piccoloi sforzi nella socializzazione, anche se avolte spontaneamente, ci ritiremmo per timidezza o pigriza. Mai retrocedere per paura di far brutte figure, perché spesso gli interlocutori interni interiorizzati sono fantasmi scoraggiati. Andare avanti significa accendere le luci e farli andar via , Auguri e coraggio roberto.pani@oksalute.it