come scegliere i solari

    DOMANDA

    Egregio Dottore, avendo una carnagione molto chiara e sensibile prima dell’esposizione solare devo proteggermi adeguatamente. Anche per la zona labbra utilizzo una crema apposita (massima protezione). Ho notato però che i solari per le labbra, stick o creme che siano, sono sia colorati arancioni, gialli, fucsia, sia anche alcuni di nuova formulazione, trasparenti, quindi molto più discreti per me che sono uomo.

    Vorrei sapere da Lei, intanto la motivazione del fatto che siano colorati, nel senso che, vorrei capire se effettivamente il colore è correlato alla garanzia di protezione solare oppure non c’entra niente e quindi se il colore del solare è trasparente a parità di fattore di protezione, possa considerarsi ugualmente efficace.

    Grazie mille

    RISPOSTA

    Dal 2006 sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale Europea una serie di regole per le aziende dermocosmetiche relative ai solari. Nel 2007 il Ministero della Salute italiano ha intrapreso iniziative idonee a colmare il ritardo accumulato nell’ambito della comunicazione relativa ai danni da raggi solari, accogliendo l’invito della Commissione Europea (Direzione Generale Salute e Protezione del Consumatore e Direzione Generale Impresa e Industria). Siamo tutti d’accordo che i protettori solari possono risultare efficaci nel prevenire le scottature, i danni da fotoinvecchiamento e proteggere il DNA della nostre cellule epidermiche. Importante, poi, che si riconosca anche la capacità di prevenire alcuni tipi di carcinoma della pelle e che, sebbene il fattore di protezione spesso si riferisca solo ai raggi che provocano l’eritema (UVB), per una prevenzione efficace bisognerebbe garantire anche un’azione contro i raggi UVA. A ulteriore chiarimento, però, le raccomandazioni Europee stabiliscono che ciò non significa poter affermare che uno schermo o protezione totale, annulli tutti i rischi, perché in verità, nessun prodotto riesce a filtrare la totalità dei raggi ultravioletti. In merito a queste considerazioni, una efficace fotoprotezione non può basarsi solo sulla frequente applicazione di filtri solari per via topica. Di conseguenza sono state sviluppate varie combinazioni tra filtri solari e ingredienti attivi per migliorare il grado di protezione. L’esposizione agli UV attiva una serie di risposte biologiche, che comprendono eritema, infiammazione, formazione di cellule apoptotiche (le cosiddette sunburn cells ), alterazioni immunologiche, fenomeni di foto-invecchiamento e foto-carcinogenesi. Grande attenzione deve essere posta nella corretta applicazione dei fotoprotettori, al fine di conseguire l’efficacia del fattore di protezione (SPF) indicato: si consiglia di rinnovare con frequenza l’applicazione, almeno ogni 2 h, che il filtro sia resistente all’acqua e venga applicato 30 minuti prima di esporsi. Le ore ideali per esporsi al sole sono quelle del mattino (8-11) e del tardo pomeriggio (dopo le 16). Da evitare le ore più calde della giornata (dalle 11 alle 16). È preferibile inizialmente esporsi al sole per brevi periodi e stando in movimento, in modo che le radiazioni solari si distribuiscano omogeneamente su tutto il corpo. Solo dopo dieci giorni, circa, si inizia a formare una abbronzatura duratura. Ed allora è più confortevole esporsi per più tempo ma con moderazione. Potrà scegliere tra filtri fisici (polimeri ad alto peso molecolare), chimici (filtri minerali fotostabili) e biologici (complessi di attivi che proteggono il DNA, assumibili anche per via orale). E’ facilmente consultabile in questa stagione, sui siti meteo o su alcuni quotidiani nella pagina dedicata alle previsioni del tempo, l’indice degli UV. Questo è utilizzato per informare la popolazione sui rischi legati alle radiazioni solari presenti in detreminati orari del giorno, ed al fine di informare la popolazione sulle misure di protezione da adottare.

    Cordialità Dot. Bruno Mandalari

    Bruno Mandalari

    Bruno Mandalari

    ESPERTO IN INVECCHIAMENTO CUTANEO Specialista in dermatologia Columbus Clinic Center. Responsabile del dipartimento nazionale di dermatologia rigenerativa dell’Isplad (International Italian Society of Plastic-Regenerative and Oncology Dermatology). Nato a Reggio Calabria, si è laureato all’Università di Messina, dove si è poi specializzato in dermatologia e venereologia.
    Invia una domanda