DOMANDA
Oggi ho fatto una visita (da me richiesta) con il medico aziendale. Sono operatrice socio sanitaria e dopo tre mesi di malattia in cui mi sono stati riscontrati “scoliosi del rachide con accentuazione delle cifosi. Alterazioni spondilosiche dei corpi dei metameri medio-inferiori con discopatie senza evidenti lesioni focali nei limiti dell’indagine” e al rachide cervicale “quadro di procidenza multimetamerica in artrosi”, lui ha stabilito che posso tornare a fare tutto quello che facevo prima utilizzando gli ausili del caso. Sto aspettando di fare un’ecografia alla spalla per una sospetta lesione tendinea, quindi chiedevo che mettesse delle limitazioni alle mansioni per la mia sicurezza. Non ha preso in considerazione niente di tutto questo, come posso fare ricorso?
RISPOSTA
gentile signora,
la risposta alla sua domanda è molto semplice: il lavoratore ha diritto a ricorrere entro 30 giorni dalla comunicazione del giudizio di idoneità. Il ricorso si fa all’organo di vigilanza cioè alla ASL, servizio di vigilanza nei luoghi di lavoro, che nelle diverse regioni d’Italia si chiama Spresal, Spissl o in altri modi.
Il resto della lettera però lascia parecchi dubbi. Lei indica la qualifica, ma non dice che lavoro fa e neppure quale è la sua età. Il quadro radiologico di artrosi è presente in tutte le persone dai quarant’anni in su, anche la cifoscoliosi è molto frequente, ma le assicuro che ciò non impedisce alla maggior parte dei lavoratori di svolgere i loro compiti in assoluta sicurezza, sia per loro stessi che per i pazienti, se hanno avuto una corretta formazione e se sono loro forniti gli ausili necessari per la movimentazione dei pazienti. Il giudizio del medico competente, quindi, è formulato correttamente.