Come si guarisce dall’epicondilite?

    DOMANDA

    Gentile Direttore, quasi sessantenne. gioco a tennis una volta a settimana. Da circa un anno soffro di epicondilite per la quale mi sono sottoposto, senza successo, a cicli di tekar (alternati ad interx), infiltrazioni cortisoniche, e, da ultimo, infiltrazioni omeopatiche. Avverto dolore nell’eseguire il rovescio. Ma anche, da fermo, ho spesso un fastidioso dolorino. Vorrei continuare a giocare, cosa mi consiglia? Un cordiale saluto e tanti ringraziamenti. Sergio

    RISPOSTA

    Spesso l’epicondilite nel tennis può essere legata a una eccessiva veemenza nello stringere l’impugnatura della racchetta come anche ad una eccessiva tensione delle corde,oltre ad errori nella gestualità specifica. Pertanto a poco servono le terapie se non si inquadra il motivo meccanico e si da luogo alla sua correzione. La invito pertanto, a farsi controllare dal suo maestro e in caso non lo avesse, a fare qualche lezione assistito.
    Esistono tutta una serie di rinforzi muscolari specifici associati a stretching dei flesso estensori dell’avambraccio che possono sicuramente aiutarla.

    Arturo Guarino

    Arturo Guarino

    Direttore della struttura complessa di traumatologia dello sport all’Istituto ortopedico Gaetano Pini di Milano. Nato a Torre Annunziata (Napoli) nel 1955, si è laureato in medicina e chirurgia nel 1980 all’Università degli Studi di Milano, specializzandosi poi in ortopedia e traumatologia e in medicina dello sport. Dal 1991 al 1994 è stato medico sociale dell’Inter.
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