DOMANDA
Gentile Dottore,
vorrei chiedere un suo parere rispetto a ciò: mio suocero
è morto a maggio 2007, ed era affetto di silicosi nella misura del 71%. Ad aprile 2007 ha avuto un’emorragia celebrale ed è stato ricoverato all’ospedale di Grosseto, dove dopo circa un mese di ricovero è stato trasferita dal reparto neurologia al reparto malattie infettive, in quanto ha contratto durante il ricovero una stipsi che lo ha portato alla morte.
Abbiamo quindi provveduto ad inoltrare la domanda di reversilità, nei confronti di mia suocera, dell’assegno di invalidità che lui percepiva.
Non ci è stato riconosciuto dall’Inail in quanto ritengono che la silicosi non sia la causa o concausa della morte.
Abbiamo anche fatto una causa legale dove il giudice ha nominato il CTU, il quale ha ribadito che la silicosi non ha contribuito in nulla rispetto alla morte.
Ho assistito mio suocero durante gli ultimi giorni di vita e quando ho chiesto perchè gli avevano tolto l’ossigeno visto che ansimava in modo esagerato, mi hanno risposto che ormai non c’era più da fare.
Aspetto con ansia un suo parere che mi possa aiutare a comprendere questa ingiustizia e resto nella speranza che lei mi possa dare un aiuto perchè vorrei ricorrere in appello.
La ringrazio immensamente e le porgo distinti saluti.
RISPOSTA
La mia risposta è medica, non legale. Non c’è dubbio che suo suocero sia morto con una silicosi già riconosciuta al 71%. Non è morto però per silicosi, ma per emorragia cerebrale. Non credo si possa sostenere che la silicosi sia concausa di morte.