condropatia rotulea

    Pubblicato il: 21 Aprile 2010 Aggiornato il: 21 Aprile 2010

    DOMANDA

    Salve Dottore,
    mi sono permessa di scriverLe per una questione che per me è molto importante.
    Sperando di non crearLe disturbo, Le chiedo un parere medico in merito alla visita ortopedica effettuata la settimana scorsa:non riesco a piegarmi, a rannicchiarmi e dopo che sono seduta faccio fatica ad alzarmi.ora ho il ginocchio gonfio soprattutto davanti e faccio fatica a guidare.arrivo a sera che mi sento il ginocchio gonfio come un pallone.mi è stat diagnosticata una condropatia rotulea di 1-2 grado però l’iortopedico non ha coluto che facessi nessun altro accertamento.La cosa mi preoccupa molto poichè la cartilagine non si riforma e tempo che non posso continuare a giocare anche se sto prendendo degli integratori.Le chiedo un Suo parere e cosa ne pensa sul fatto che non mi abbia detto di fare una rmn per vedere se ci fossero lesioni anche minime, e se secondo Lei se non mi passa il dolore con gli esercizi devo ricorrere a un intervento.
    In attesa di risposta.
    Cordiali saluti.
    Valentina

    RISPOSTA

    Effettivamente esistono accertamenti diagnostici che ci permetterebbero una piu’ precisa classificazione del suo stato di malattia femoro rotule,peraltro assai frequente nel sesso femminile.
    E’ utile comunque iniziare un potenziamento qudricipitale specie a ginocchio esteso e comunque evitando flesso estensioni forzate del ginocchio(ideale nuoto- stile libero e dorso).
    Mi manca la sua eta’ come ulteriore dato per procedere ad un piu’ coerente modo di affrontare il problema.
    Le consiglierei dopo un paio di mesi di opportuna ginnastica di farsi rivedere da uno specialista del ginocchio.
    Saluti
    Prof. arturo Guarino

    Arturo Guarino

    Arturo Guarino

    Direttore della struttura complessa di traumatologia dello sport all’Istituto ortopedico Gaetano Pini di Milano. Nato a Torre Annunziata (Napoli) nel 1955, si è laureato in medicina e chirurgia nel 1980 all’Università degli Studi di Milano, specializzandosi poi in ortopedia e traumatologia e in medicina dello sport. Dal 1991 al 1994 è stato medico sociale dell’Inter.
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