DOMANDA
BUONGIORNO, HO 31 ANNI E DA 2 CONVIVO CON IL MIO RAGAZZO.
DOPO I PRIMI 6MESI DI CONVIVENZA IL MIO FIDANZATO HA COMINCIATO A MANIFESTARE SEGNI DI INSOFFERENZA DICENDO CHE SI SENTIVA COSTRETTO ED OPPRESSO. QUESTO NONOSTANTE OGNUNO DI NOI ABBIA SEMPRE MANTENUTO LE PROPRIE LIBERTA’.
LE COSE POI SONO ANDATE PEGGIORANDO, ARRIVO’ A DIRMI CHE NN MI AMAVA PIU E CHE NN PROVAVA PIU ATTRAZZIONE FISICA VERSO DI ME MA GIURAVA DI NON AVERE NESSUN’ALTRA ED IO PER COME LO DICEVA GLI HO CREDUTO. IN TUTTO QUESTO LUI SI DIMOSTRAVA MOLTO TRISTE E PRIVO DI SEGNI DI VITA TANTO CHE IO PENSAVO FOSSE DEPRESSO.
DOPO 8 MESI DI INFERNO IN CUI IO GLI SONO SEMPRE RIMASTA ACCANTO PERCHE LO AMAVO E PERCHE NN CAPIVO COME FOSSE POSSIBILE CHE ALL’IMPROVVISO IL SUO AMOREXME FOSSE SVANITO, NEL CUORE DELLA NOTTE MI CONFESSA CHE 8MESI PRIMA SI ERA INNAMORATO DI UNA SUA COLLEGA MA CHE AVEVA CAPITO DI AMARE ME E NON POTEVA PIU ANDARE AVANTI COSI.
DOPO 1 SETTIMANA SONO TORNATA A VIVERE CON LUI E ABBIAMO INTRAPRESO UN PERCORSO DA UNA PSICOLOGA CHE MI HA DETTO CHE AVREI SUPERATO QUESTO TRAUMA E CHE SAREBBE STATO COME L’ELABORAZIONE DI UN LUTTO, UN ANNO MI DISSE.
ORA A DISTANZA DI QUASI UN ANNO, LA MIA FERITA E ANCORA APERTA E SOFFRO MOLTO. ACCANTO A MOMENTI IN CUI MI SEMBRA CHE SIAMO ANCORA NOI, CE NE SONO ALTRI IN CUI IL RICORDO DI CIO CHE MI HA INFLITTO MI TORMENTA.
AL SOLO PENSIERO DI PERDERLO MI SENTO MALE. COME FARE PER GESTIRE QUESTO CONFLITTO INTERNO CHE MI DIVIDE IN 2?
RISPOSTA
Gentile Signora,
riguardo alle previsioni temporali che possono essere (eventualmente) proposte nelle psicoterapie – a meno che non si tratti delle cosiddette “terapie brevi” in cui è determinato fin dall’inizio un limite al numero di sedute o al tempo da impegnare nel trattamento – penso che siano praticamente impossibili da formulare. Eventualmente un’idea di massima si può avere all’inizio, o meglio dopo qualche tempo dallo start della psicoterapia. Nello specifico, il tempo necessario ad elaborare un trauma legato ad una possibile separazione e, comunque, ad una “perdita” psicologicamente intesa, molto dipende dalle caratteristiche della singola persona.
Il secondo argomento del suo messaggio è relativo al conflitto. la presenza del conflitto sta ad indicare che sono contemporaneamente attive due o più spinte contrapposte. Desiderio di rimanere insieme, paura di perdere il partner, ricordo bruciante del trauma, timore che una situazione simili si ripresenti nel futuro, eccetera. Si dovrebbe ricostruire una “fiducia reciproca” che, però, ha necessità di tempo e di molte conferme.
Credo che possa esserle utile porsi una domanda: lei “vuole” il suo partner, oppure “non vuole perderlo”? Sono due desideri, o necessità, diverse. ricordo il titolo di un libro che suonava “Né con te, né senza di te”, parlando di ciò che è definito “lo stallo della coppia”.
Forse, in tali casi, e dopo un anno di tempo, converrebbe prendersi del tempo per sperimentare un periodo di autonomia e sentire così dentro di sé quali sentimenti si manifestano.
Con i migliori auguri,
Andrea Castiello d’Antonio