consigli per acufene

    Pubblicato il: 29 Aprile 2013 Aggiornato il: 29 Aprile 2013

    DOMANDA

    Salve,ho 30 anni e il 25/09/2013,durante la gravidanza dopo 20 min. che avevo preso la vasosuprina (cura che avevo iniziato da 4 gg)ho avuto un picco di pressione alta a 130 (contro i miei 90 -100 soliti)in cui mi si sono otturate le orecchie, senso di vertigini ed è iniziato l’acufene a dx. Mi hanno dato il clenil perchè pensavano fosse raffreddore, ma io sapevo benissimo che non era così, però l’ho fatto lo stesso senza risultato così, dietro mia insistenza sono andata dopo circa 5 gg dall’otorino. Mi è stata diagnosticata un ipoacusia neurosensoriale di medio-grave entità a dx e di lieve entità a sx che con una cura omeopatica è diventata di media entità a dx ed a sx è svanita.Durante la gravidanza facevo esami audiometrici ogni settimana per vedere se la situazione era fluttuante e così sembrava infatti ho avuto un buon miglioramento. Una volta partorito ho fatto una cura di cortisone senza risultato, per l’acufene ho preso acufen e niente da fare. Mi hanno detto che non c’è cura, che forse la situazione potrebbe lievemente migliorare con il physiomer abbinato al microser 24 mg, ma il primo giorno di cura, dopo averlo fatto la mattina, la sera mi è partito un fischio di 5 secondi circa anche all’orecchio sx così ho smesso immediatamente di assumere quei farmaci. Un altro otorino mi ha consigliato di provare Acuval,ma sembrava senza speranze, così ancora non lo ho preso. Lei che mi consiglia? Grazie

    RISPOSTA

    Gentile Sig.ra Francesca,
    credo che l’ipoacusia improvvisa sia la causa che ha generato l’acufene. La perdita di udito neurosensoriale è passibile di miglioramento quando la terapia è iniziata nei primi giorni dall’insorgenza della stessa; poche possibilità terapeutiche sono disponibili a distanza di mesi dall’insorgenza della stessa.
    Per quanto riguarda l’acufene, la terapia praticabile resta quella legata all’arricchimento sonoro (denominata TRT); per decidere la quale servono alcune valutazioni relative alla soglia uditiva, al tipo di acufene avvertito ed all’impatto emotivo dello stesso.
    Sulla possibilità che l’acufene si riduca con tale terapia, anche senza miglioramento della soglia uditiva, in conclusione mi sentirei possibilista.
    Porgo distinti saluti.
    Roberto Teggi

    Roberto Teggi

    Roberto Teggi

    Roberto Teggi

    ESPERTO DI ACUFENI E IPOACUSIA NEUROSENSORIALE. Docente di riabilitazione vestibolare all’università Vita Salute San Raffaele di Milano. Nato a Milano nel 1958, si è laureato all’università di Pavia nel 1983, per poi specializzarsi in otorinolaringoiatria presso l’università di Milano. Dal 1991 lavora all’ospedale San Raffaele di Milano. È anche docente di riabilitazione vestibolare al corso […]
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