DOMANDA
Buonasera Professore, ho 62 anni e da circa trenta sono in cura per un doc. curato inizialmente solo con farmaci e non anche con la psicoterapia. La mia terapia attuale prevede 3 cp. al di di fluvoxamina, 2 al mattino ed una alla sera. Il mese scorso facendo l’ecg, è risultato alto il QTc (476) e il medico che mi segue ha ridotto la posologia a 3 cp. al giorno, sempre di fluvoxamina, ma da 50 mg. Ora la mia preoccupazione è per quello che accadrà diminuendo drasticamente la terapia visto che già prima non stavo benissimo e che gli effetti si manifestano dopo qualche tempo. Le volevo inoltre chiedere se ci sono nuovi farmaci che potrebbero avere maggiore efficacia per trattare la mia patologia.
La saluto e la ringrazio.
RISPOSTA
La prescrizione di un farmaco è sempre una scelta da bilanciare tra vantaggi e svantaggi che solo un medico che conosce bene il quadro clinico del suo paziente può fare. Tenuto conto di questo e del problema rilevato all’elettrocardiogramma (ECG) dell’allungamento dell’intervallo QT posso solo suggerire di valutare tra gli antidepressivi alcuni farmaci che al momento non sembrano avere effetti significativi su questo parametro come la vortioxetina o l’agomelatina.