DOMANDA
Egregio dott. Minasola,
sono una ragazza di 32 anni e da 10 soffro di un problema di salute cronico e invalidante che ancora non ho risolto.
Nella totale ignoranza sulla natura del problema, ho fatto diverse tipologie di visite mediche ed esami, e solo nell’ultimo anno mi sono rivolta sia ad un ortopedico che ad un reumatologo, i quali mi hanno diagnosticato la stessa cosa, cioè la cervicobrachialgia.
Sto seguendo da agosto 2018 la terapia prescrittami dal reumatologo, che consiste nell’assunzione ogni sera di 7 gocce di Laroxyl e di magnesio: dopo alcuni mesi avrei dovuto ricontattare tale medico per aggiornare la terapia, ma nel timore che essa possa in definitiva consistere in una forte terapia a base di antidepressivi, ho temporeggiato continuando a prendere le 7 gocce suddette.
Il problema continua a persistere, rende la mia vita estremamente faticosa e quindi vorrei chiedere il suo consiglio e porle le seguenti domande: in considerazione dei dati che le fornisco sotto, è possibile che si tratti di cervicobrachialgia? Se sì, è un problema risolvibile in modo totale? Qual è la tipologia di terapia più adatta per trattarla? E’ una terapia di tipo interamente farmacologico?
Le riporto di seguito tutti i dati che penso potrebbero esserle utili per capire la mia situazione, ma vorrei anche premettere che il problema è sorto subito dopo il verificarsi di un improvviso lutto familiare e che i medici consultati non hanno escluso che all’origine del problema possa esserci stato un forte sbalzo ormonale.
Riguardo ai sintomi, segnalo che: il dolore si presenta sempre solo da un lato del corpo (quasi sempre in quello sinistro, e a volte in quello destro), nella zona del trapezio, in particolare mi sembra che corrisponda completamente allo sternocleidomastoideo; a parte la rigidità del collo, ho sempre accusato un fortissimo dolore all’attaccatura dell’orecchio e nell’innesto della testa.
Il dolore si è manifestato ininterrottamente per quasi 10 anni attraverso sia un perenne fastidio quotidiano che un dolore acuto della durata di circa 5 giorni, che si ripeteva da 1 a 3 volte al mese, in occasione del ciclo mestruale (prima o dopo) o di forte una stanchezza del corpo (dopo aver sollevato pesi, dopo aver pianto molto, ecc.).
Da circa due anni, stando più attenta e facendo un po’ di fisioterapia, si manifesta puntualmente ogni mese, ma mediamente solo 1 volta (in occasione del ciclo mestruale), con una durata di circa 2-3 giorni (anche se scema gradualmente); e, da quando prendo le gocce di Laroxyl, è diminuita l’intensità del dolore (soprattutto, è quasi sparito il dolore all’orecchio) ed è cessato il continuo fastidio quotidiano suddetto.
Tuttavia, quando si manifesta il dolore, è comunque acuto, mi impedisce (come sempre) di dormire e di fare qualsiasi cosa: in altre parole, sto a letto, senza riuscire mai a rilassarmi, mangio poco e solo panini con salumi perché vomito molto facilmente; questo dolore scema molto gradualmente e quando si attenua molto, riesco ad alzarmi dal letto ma ho la sensazione di avere un livido dolorante sulla testa o vicino agli occhi.
Riporto di seguito le analisi fatte, anche se in generale non hanno dato evidenza di nulla di significativo:
– TC del Capo datata 2014, che è completamente regolare;
– risonanza magnetica datata 2015 (RM Spinale Cervicale, Dorsale ed L/S), che di negativo rileva soltanto una riduzione della fisiologica lordosi cervicale (riduzione non grande);
– ultrosonografia doppler transcranica e dei vasi epiaortici datata 2017, che segnala un incremento della velocità di flusso nell’emicranio di sinistra;
– le analisi del sangue nel corso degli anni sono state diverse, ma non hanno riportato nulla di negativo, a parte un po’ di ferro basso.
Aggiungo altre due informazioni: una volta, dopo aver preso mezza pillola di Sirdalud (su prescrizione di un neurologo), ho avuto un bruttissimo episodio di dolore alla testa che è durato qualche ora e che non so bene come descrivere, ma direi che la sensazione era di avere dentro la testa una sirena e che mi sembrava di impazzire; il reumatologo ha segnalato che vi è presenza di dolore alla digitopressione in corrispondenza di alcuni tender points muscolari.
Mi scuso per la lunghezza del testo che le sto inviando, ma mi sento molto disorientata e impaurita della mia situazione di salute, anche perché ho l’impressione che i medici che mi visitano facciano fatica ad identificare il mio problema a meno che io non mi presenti alla visita negli stessi giorni in cui ho un almeno un po’ di dolore.
La ringrazio infinitamente per l’attenzione.
Distinti saluti,
Cristina.
RISPOSTA
Gentile signora, prendo atto di quanto scrive in due riprese. Il quadro è molto complesso e non può essere espresso un parere solo sulla base di quanto Lei riferisce. Ritengo sia opportuno Lei esegua una radiografia della colonna cervicale in quattro proiezioni. L’ipotesi diagnostica di fibromialgia non può essere esclusa. Cordiali saluti. Giovanni Minisola
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Prof. Giovanni MINISOLA
Ospedale Internazionale “Salvator Mundi” – Roma
Presidente Emerito della Società Italiana di Reumatologia
Direttore Scientifico Fondazione Ospedale “San Camillo-Forlanini” – ROMA