DOMANDA
Gent.mo Dott. Aguglia, a mia sorella 13 anni fa è stata diagnosticata una epilessia di primo grado secondariamente generalizzata. Durante i primi 5 anni di terapia ha assunto dapprima 3 pastiglie di Tegretol 200mg per 3 volte al giorno e poi 2 pastiglie di Tegretol Cr per 2 volte al giorno. Non avendo avuto più crisi convulsive il suo neurologo le ha fatto gradualmente smettere la terapia, ma solo 4 giorni dopo l’assunzione dell’ultima pastiglia ha avuto una ricaduta ed ha perciò ricominciato la terapia di Tegretol 200mg per 3 volte al giorno. Le crisi convulsive non si sono più presentate, però in questi ultimi anni ha avuto altri tipi di crisi (assenze) che diventavano sempre più frequenti (fino a 2 o più crisi in un giorno ogni 4/5 giorni). Il suo neurologo ha cercato di eliminare le crisi aumentando gradualmente il dosaggio di Tegretol (ora prende ogni giorno 2 pastiglie di Tegretol 400mg e una pastiglia di Tegretol 200mg). La frequenza delle crisi è diminuita (circa ogni 8/10 giorni), ma la durata e l’intensità di ogni crisi sembrano peggiorate. Quello che vorrei sapere da lei è se si può fare qualcosa per migliorare questa situazione e se è il caso di provare a cambiare neurologo per avere il parere di un altro medico. Cordiali Saluti
RISPOSTA
Gentile lettrice,
qualora il dosaggio del tegretol sia entro il range terapeutico e le crisi dovessero persistere, si può ricorrere all’aggiunta di un secondo farmaco antiepilettico. In questi casi, vi é una buona probabilità che le crisi migliorino. Va tuttavia specificato che, in ogni caso, la diagnosi di epilessia sia stata correttamente formulata e che, in caso di resistenza alla terapia medica, si possa considerare l’eventualità di una terapia chirurgica. Tutto ciò presuppone un iter diagnostico complesso che solo un Centro specializzato per la diagnosi e la cura delle epilessia può garantire. Chieda al suo medico di fiducia il Centro a lei più vicino, accreditato dalla Lega Italiana Contro l’ Epilessia.
Cordiali saluti.
Prof. Umberto Aguglia