DOMANDA
Buona sera, vorrei raccontarle in poche righe la situazione. Alcuni mesi fa una persona cara si è tolta la vita lasciandoci tutti scioccati, perchè all’apparenza era la persona più vitale e allegra che avessi mai visto. Dopo appena due mesi ho iniziato a soffrire di coliche addominali. inizialmente erano simili a coliche renali, molto dolorose, tanto da costringermi in ospedale per 3 giorni per una sospetta appendicite sub acuta. ho seguito due mesi di dieta ferrea senza nessun miglioramento. mi sono rivolta ad un chirurgo perchè ero convinta che fosse tutto colpa dell’apendice. con una semplice palpazione ha capito più di quanto potesse mostrare un’ ecografia. la muscolatura dei miei intestini ero perennemente contratti. in effetti le mie feci era più simili a quelle di un gatto che di una ragazza di 30 anni. mi hanno consigliato magnesio e capsule di melissa e devo dire che ho ripreso a mangiare qualunque cosa senza più problemi. ma è rimasto un particolare senso di tensione che si manifesta con la contnua presenza del pugno chiuso, tanto stretto che sui palmi si vedono i segni delle unghie, e poi quando accavallo le gambe sono strettissime. spesso mi capitava di svegliarmi con dolori muscolari, come se i muscoli durante la notte fossero sempre contratti ora mi capita solo da sveglia.
cosa posso fare per smettere di somatizzare ogni cosa che mi accade? vorrei riuscire a passare oltre alle cose, ma ogni volta mi prendo in giro da sola e il problema ritorna.
LA RINGRAZIO
RISPOSTA
Buonasera
dal suo racconto appare che la somatizzazione che Lei riferisce sia dovuta a quello che viene chiamato disturbo posttraumatico da stress,in altri termini nel suo corpo è rimasto impresso il trauma dovuto al suicidio di quella persona.Il trauma può essere affrontato e risolto con la psicotraumatologia mediante psicoterapia con E.M.D.R(Eye Movement Desensitisation and Reprocessing)