coprostasi e coproliti : rischio

    DOMANDA

    Gent.mo prof Casetti torno a scriverle per avere un altro suo prezioso consiglio.Ho fatto recentemente una tac addome completo causa forti dolori nella parte superiore e bilaterale dello stomaco. Trascrivo la parte “negativa” essendo risultati nella norma i seguenti organi esaminati : fegato, colecisti(contrata, non valutabile),vie biliari intra-extraepatiche, asse spleno portale, pancreas, milza, reni, vescica e reni, niente versamento addominale, non evidenti linfoadenopatie. Ora la parte negativa. Diffusa ateromasia aorta-bisiliaca. Diffusa ed importante coprostasi colica. Il terzo distale del colon discendente ed il sigma presentano multiple estroflessioni parietali delle dimensioni massime in assiale di 10 mm con presenza in sede sigmoidea di formazioni endoluminali a densità elevata da riferire a coproliti; reperti riferibili a diverticolosi del colon discendente e del sigma. Si documenta inoltre ernia inguinale bilaterale; a sinistra con impegno di ansa intestinale.Io sapevo di avere i diverticoli(per cui prendo ogni mese 20 mg x 2 di esomeprazolo per 10 giorni + fermenti lattici e mangio brusca bastoncini di crusca la mattina) ma è la prima volta che mi vengono accertati la coprostasi e i coproliti. Per cui chiedo :
    -cosa si può fare la coprostasi e i coproliti? Corro qualche rischio? Grazie cordiali saluti

    RISPOSTA

    COPROSTASI E COPROLITI
    Coprostasi e coproliti sono la conseguenza di un rallentato transito intestinale e stitichezza quindi il miglior rimedio è quello di favorire evacuazioni più regolari, aumentando il consumo di fibre (frutta e verdura), di bevande (almeno un litro e mezzo al dì), di olio di oliva e di incrementare l’attività fisica. I rischi possono essere connessi con l’insorgenza di una diverticolite acuta. Non vedo poi alcun nesso fra l’uso periodico di esomeprazolo e i diverticoli! Ma la cosa più significativa è la presenza di ernie inguinali con impegno di ansa intestinale e qui c’è rischio di strozzamento per cui le consiglio di far valutare la situazione ad un chirurgo per una plastica riparativa.

    Tino Casetti

    Tino Casetti

    Primario di gastroenterologia all’ospedale di Ravenna. Nato nel 1948, si è laureato in medicina nel 1973 e poi specializzato in gastroenterologia all’università di Bologna, e in malattie infettive all’università di Ferrara. Dirige il dipartimento di malattie dell’apparato digerente e del metabolismo dell’ospedale di Ravenna (foto di R. Bruno).
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