DOMANDA
Buongiorno dottore, sono un cantante professionista e in seguito a concerti sotto una laringite causata dall’allergia ai pollini (8 concerti) e a un mese di aerosol di cortisonici e di flantadin in pastiglie, da laringoscopia sembrerebbe tutto a posto, ma non nel cantare. Le mie corde vocali, a detta dell’otorinolaringoiatra, non presentano danni e sono guarite, ma non sono in grado di cantare in acuto, che mi da una sensazione di disfonia. Il logopedista mi ha detto che si potrebbe trattare di un irrigidimento delle corde vocali che non vibrano a causa del troppo cortisone. Potrebbe essere possibile?
E allora perchè, con tre concerti imminenti giovedi venerdi e sabato prossimi, in caso estremo mi è stata prescritta la ricetta del kenakort? E soprattutto, riuscirò in caso con questa iniezione a cantare (premetto che canto di diaframma e non soffro spesos di laringiti, anzi, quelle poche volte è accaduto per allergia o stress) per ben tre concerti? E in cosa consiste quello che mi dicono “effetto rebound”?
La ringrazio molto e mi scuso per le troppe domande, ma il mio problema è che mi stanno prescrivendo cure su cure e non ne conosco le caratteristiche il che mi rende nervoso e ansioso.
RISPOSTA
gentile utente, quello che lei riferisce potrebbe, in effetti, essere un effetto dell’aerosolizzazione del cortisone. ciò che può provocare il problema non è il cortisone in quanto tale ma la modalità di somministrazione (aerosol) che da luogo ad una estrema secchezza del tratto laringeo a cui può far seguito uno sforzo vocale che innesca un meccanismo di ipercinesia della muscolatura laringea. questa ipercinesia è causa di una cosiddetta stiffness vocale: una sensazione di “irrigidimento” nella produzione del suono.
la cosa migliore, una volta constato che le corde vocali sono in ordine, sarebbe un ciclo di terapia fonologopedica che dovrebbe avere come obiettivo il rilassamento della muscolatura laringea estrinseca.
cordiali saluti. giorgio bandiera