DOMANDA
Buongiorno Gentili Dottori, Vi scrivo per una mia preoccupazione che riguarda però mio padre. H lavorato per 8 anni presso una centrale una ventina di anni fa quando ancora non si conosceva la pericolosità dell’amianto. Mi ha detto che si facevano addirittura i gavettoni con uqest’ultimo e che non utilizzavano mai misure di sicurezza proprio perché ancora non si conoscevano i rischi. Mi ha detto che tutti i suoi colleghi che lavoravano in quella centrale, sono andati a Perugia a fare un esame specialistico ai polmoni ed a tutti hanno trovato le fibre di amianto lì in giro per i polmoni. Mio padre si è assolutamente rifiutato di fare questo esame perché ritiene che anche se nel suo corpo ci fossero le fibre di amianto, non potrebbe fare nulla per rimediare e mi ha detto di smetterla con le mie ansie perché tanto non andrà mai a farsi questo esame. Mio padre è un testone, se fosse mio figlio lo porterei a visita ma purtroppo è mio padre ed io non posso far altro che preoccuparmi perché non posso costringerlo a controllarsi. Mi rivolgo a Voi per sapere se questa mia ansia può diminuire, se mio padre rischia così tanto, Vi chiedo insomma di tranquillizzarmi se possibile perché non potendo fare nulla l’ansia cresce sempre più. Saluti Dottori.
RISPOSTA
Gentile signore,
lei ha ragione riguardo i pericoli dell’esposizione all’amianto. Ovviamene essere venuti a contatto con l’amianto, di per se non significa ammalarsi di tumore. Il pericolo maggiore riguardal i polmoni e la pleura. L’unica cosa che penso possa essere utile fare è una TAC spiral dei polmoni, senza mezzo di contrasto, una volta l’anno per 3 anni. Studi recenti hanno dimostrato che con questo esame è possibile fare una diagnosi precoce e ridurre la mortalità per tumore al polmone nei forti fumatori. Anche se non esisono studi per quanto riguarda coloro che sono stati esposti all’asbesto, penso che l’utilità sia simile, almeno in termini teorici.