DOMANDA
Salve dottore sono nuovo su questo sito e la scrivo perchè nell’ultimo mese ho saputo che mio fratello è affetto dal disturbo schizoaffettivo tipo bipolare. Sono 2 anni che sta così con alti e bassi ma non riesce ad uscirne fuori, è come se non avesse la forza di reagire, si è messo in un letto e incolpa tutti delle sue condizioni. All’inizio il suo psichiatra disse “stai tranquillo sono attacchi di panico, ansia” ma io dico l’ansia provoca tutto questo? Ai sta curando cn le gocce di EN, fluoxetina, depakin chromo 500 e zyprexa. Purtoppo non ci sono notevoli miglioramenti però mi domando è una cura adatta? Le giornate sono diventate così intense che non sappiamo cosa fare, come fare…
RISPOSTA
Il termine schizoaffettivo si utilizza per descrivere un disturbo che sta a metà strada tra la schizofrenia e i disturbi dell’umore perché si presenta con sintomi dell’una e dell’altra categoria di disturbi. L’indicazione di bipolare significa che accanto a sintomi depressivi ci possono essere sintomi di esaltazione dell’umore (insonnia, agitazione, iperattività, euforia ecc.). L’ansia più o meno intensa la troviamo in tutti i disturbi psichiatrici. La terapia riportata è compatibile con la diagnosi. In ogni caso nei disturbi mentali, la diagnosi è certamente importante, ma non bisogna dimenticare che accanto ai sintomi e ai segni che portano alla diagnosi sono molto importanti per la terapia gli aspetti psicosociali: le relazioni, il lavoro, l’autonomia e i problemi psicologici della persona. Quindi accanto ai farmaci è sempre indispensabile prevedere l’intervento psicosociale e il sostegno psicologico.