COXARTROSI ANCA

    Pubblicato il: 3 Marzo 2010 Aggiornato il: 3 Marzo 2010

    DOMANDA

    Gentile Dott. Novarese,
    sono una ragazza pugliese di 30 anni e da circa 7 anni accuso dolori all’anca destra. Inizialmente i dolori (quelli tipici di questa patologia) si presentavano per alcuni giorni per poi scomparire. L’ortopedico che mi visitò in quel periodo mi prescrisse una radiografia in seguito alla quale riscontrò l’infiammazione di un nervo e mi prescrisse farmaci al cortisone che però decisi di non assumere. Ho sempre praticato sport, aerobica, step, pallavolo fino a qualche mese fa quando il dolore ha cominciato a presentarsi in maniera costante e mi accompagna quasi in ogni momento della giornata. La notte e la mattina sono i momenti peggiori durante i quali accuso molto dolore, difficoltà nei movimenti e appena in piedi è inevitabile dover zoppicare. Durante il decorso della giornata il dolore si attutisce un pò ma basta un movimento sbagliato, o stare troppo seduta, per accusare delle forti fitte inguinali e sul gluteo accompagnate poi a fine serata anche da mal di schiena. Mi sono così’ recata da un altro ortopedico il quale mi ha prescritto una radiografia che conferma la coxartrosi.Duante la visita l’ortopedico ha infatti rilevato una differenza di lunghezza nelle mie gambe, per la precisione la destra è un pò più lunga. Secondo lui ciò ha comportato nel tempo una scorretta postura con l’inevitabile uscita e consumazione della testa del femore. Come terapia mi ha detto che il nuoto potrebbe aiutarmi molto ed il rinforzo di alcuni muscoli come il quadricipite, inoltre mi ha prescritto degli integratori per la cartilagine. Dalla visita sono passati 5 mesi ma i dolori persistono e vorrei sapere se c’è qualcos’altro che posso fare per aiutarmi a stare meglio e a rallentare il decorso della patologia ed evitare un giorno la protesi.
    Ho letto su Internet un pò di tutto ma vorrei chiederle come mi consiglia procedere e se qui in Puglia può suggerirmi a chi rivolgermi.
    La ringrazio infinitamente per la sua attenzione.

    Saluti dalla Puglia
    Annarita

    RISPOSTA

    La coxalgia giovanile puo’ dipendere da minime alterazioni dismorfiche che portano ad una alterazione della biomeccanica dell’anca. Ormai si possono trattare queste patologie talvolta anche senza ricorrere alla chirurgia protesica, ma con interventi di chirurgia conservativa e artroscopica. Purtroppo non so consigliarle dei colleghi in Puglia, esegua una Risonanza Magnetica con mezzo di contrasto articolare in ambiente radiologico qualificato; mi faccia poi sapere il risultato . saluti