Creare un Alter Ego per salvaguardare il vero Sé

    DOMANDA

    Buongiorno dottore
    sono una ragazza di 25 anni, io sono figlia unica e o sempre sofferto la solitudine, amo molto stare da sola e quando nella vita reale o dei problemi,se sono felice,triste,etc mi metto le cuffiette e mi lascio trasportare dalla musica, e inizio a fantasticare mi creo delle situazioni,oppure faccio finta di essere un altra persona etc io fin da piccola mi sono sempre creata un alter ego (se cosi si dice), facevo finta (nella mia immaginazione) di essere un altra persona,con il carattere totalmente opposto al mio, con un aspetto estetico opposto al mio e situazione familiare opposto al mio! ma il mio personaggio è sempre negativo,cattivo senza scrupoli,coraggioso, al di sopra delle righre, la pecora nera! etc tutt’ora ho questo alter ego… secondo lei è normale che mi creo questo mondo inesistente? inoltre una cosa che ho sempre fatto è parlare da sola, mi faccio dei bei discorsi!! è normale? Un ultima cosa: spesso nella musica che ascolto immagino la mia morte,il mio funerale e le persone che mi conoscono che si preoccupano,finalmente sto al centro dell’attenzione! la ringrazio saluti

    RISPOSTA

    Buongiorno,
    le dico subito che parlare da soli non è di per sè un fatto patologico, nè lo è l’attività di day dreaming che descrive: tutti noi abbiamo esperienza di cosa sia il sognare a occhi aperti o il riflettere tra sè e sè magari parlottando.

    Quello che vive lei così massicciamente è il risultato di una intensa operazione, che lei stessa senza saperlo ha messo in atto, di salvaguardia del suo vero sé: nascosto, mistificato, mimetizzato… non sente di averlo espresso o di poterlo esprimere come desidererebbe ma la sua pretesa (giustificata) di essere considerato e apprezzato c’è e lo dice attraverso le fantasie (apparentemente) di morte. Apparentemente perchè in quelle fantasie c’è tutta la sua rabbia (emozione estremamente vitale, in vero) per non riuscire ad essere liberamente sè stessa o il non essere vista dagli altri (i suoi genitori?) come in realtà è.

    Non si isoli, seppellisca davvero le sue remore e si lasci vincere dalla curiosità di esplorare quella parte di sè che aspetta di essere scoperta. E’ giovane e ancora viva, ce la può fare!

    Federico Baranzini

    Federico Baranzini

    Esperto in dipendenze patologiche, farmacoterapia e disturbi depressivi nella terza età e nei disturbi di personalità Classe 1973, milanese di adozione, si è laureato in Medicina nel 1999 e ha conseguito la Specializzazione in Psichiatria e Psicoterapia nel 2004 presso l’Università degli Studi dell’Insubria di Varese. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Psico-Farmacologia Clinica […]
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