DOMANDA
Gentile Dott. Zoccali sono una figlia tanto preoccupata per in padre di 67 anni.
Le spiego la situazione a dir poco assurda: mio padre viene ricoverato per una grave insufficienza renale nell ospedale della mia città. Ha subito 3 interventi al braccio six per la fistola senza un risultato positivo x colpa, dicono, di un occlusione della vena, quindi i dott hanno optato per la peritoneale e anche qui dopo 3 interventi bisogna togliere il catetere x una infezione, dopo qst altra operazione che dovrebbe subire domani si passerà ad effettuare sul braccio dx la fistola, nel frattempo lui dializza tramite un catetere provvisorio situato sulla coscia (quarto catetere dopo altri messi nella femorale).
La mia preoccupazione oltre a tutto qst calvario è che da qlc gg ha affanno e stanchezza perenne febbre a 38 e lingua e palato lesionati dovuti (penso nella mia ignoranza) a 75 gg di antibiotici…
Non voglio perdere il mio papà e sinceramente non so più che fare e dove poterlo portare poichè non ho nessuna conoscenza…la mia fidicia nei Vostri confronti nasce dalla disperazione e da un viso che mi da sicurezza…la prego di volermi donare parte del suo prezioso tempo…La ringrazio anticipatamente
RISPOSTA
Putroppo in alcuni casi, peraltro rari, la creazione di fistole artero-venose fallisce sistematicamente. In casi come quello di suo padre (3 fallimenti) c’é da fare uno studio della coagulazione del sangue (inclusi tests genetici come il polimorfismo del Fattore di Leiden e il Lupus anticoagulante e altri fattori di rischio di trombosi, dalla Proteina C alla Protena S) per vedere se esiste una condizione che facilita la trombosi precoce della fistola. E’ prioritario capire perché suo padre ha febbre nonostante una terapia antibiotica così prolungata. Mentre sono in corso processi infettivi/infiammatori sono da scoraggiare nuovi tentativi per creare fistole artero-venose in quanto l’infiammazione di per se ha un effetto favorente la coagulazione e la trombosi. E’ difficile dire di più in un conversazione elettronica…
