DOMANDA
Buon pomeriggio e sereno 2014 Dott Gallieni,
il 9 FEB 12 le analisi per il controllo dell’insufficienza renale risultavano i seguenti: CREATININA SIERICA 1,14mg/dL, AZOTURIA 30,6g/24h CLERANCE CREATININA 99ml/min,CREATINURIA 1,6g/24h; tutti gli altri parametri risultavano regolari.
Il 17 feb 12 ho fatto nuovi esami,con i seguenti risultati: CREATININA 1,54mg/dL, UREA 65mg/dL, BILIRUBINA TOT 1,29mg/dL e BILIRUBINA DIRETTA 0,32mg/dL, con “tracce” di CORPI CHETONICI nelle urine (avevo digiunato per 24 ore e praticato 50 min di corsa intensa).
Quindi, la creatinina sierica è aumentata (devo evidenziare che ho l’abitudine di non bere e che la stessa già nel 2010 aveva toccato quota 1,50mg/dl).
Di nuovo, il 31 dicembre 12 ho ripetuto le analisi avendo provveduto tre giorni prima delle medesime a ridurre l’apporto proteico e a bere molto (3/4 litri d’acqua nei tre giorni precedenti le analisi). I risultati sono stati: Azotemia 43mg/dl, CREATININA SIERICA 1,45mg/dl e BILIRUBINA TOT 0,77mg/dl, BILIRUBINA DIRETTA 0,25mg/dl e BILIRUBINA INDIRETTA 0,52 mg/dl.
Chiedo, cortesemente, un parere circa il valore della CREATININA SIERICA se potrebbe ridursi ai valori del 9 feb 12 e cioè inferiore a quota 1,20mg/dl prendendo l’abitudine a bere e considerando che l’ecografia renale a distanza di due anni è “sovrapponibile”.
Grazie
PALLANTE LUCA (47 ANNI)con patologia rene policistico
RISPOSTA
Gentile Luca,
la malattia policistica renale si associa ad un progressivo aumento dei valori della creatinina per l’effetto dell’espansione delle cisti. La velocità di aumento della creatinina (e di conseguenza di riduzione della funzione renale, espressa meglio dalla clearance della creatinina) è variabile da soggetto a soggetto, anche all’interno della stessa famiglia.
È importante evitare fattori peggiorativi, ad esempio il cattivo controllo della pressione arteriosa, perché l’ipertensione può accelerare il danno renale.
Le consiglio di affidarsi ad un nefrologo già in questa fase della malattia, perché possa consigliarle come meglio affrontare e rallentare il decorso della malattia. Peraltro sono allo studio nuovi approcci terapeutici, per ora solo sperimentali e la cui efficacia non è ancora stata ben determinata, che il nefrologo potrà illustrarle.
Una buona idratazione (circa due litri di acqua al giorno, non solo nei giorni precedenti l’esame del sangue) è una buona pratica in questa fase della malattia.
Con i migliori saluti,
Dott. Maurizio Gallieni