crisi di compleanno

    Pubblicato il: 12 Aprile 2010 Aggiornato il: 12 Aprile 2010

    DOMANDA

    mio marito ha difficoltà ad eiaculare. stiamo assieme da 15 anni, solo alcune volte è riuscito ad avere un orgasmo senza masturbarsi da sè. in più (o presupposto/conseguenza?) ha una totale mancanza di desiderio, è da 5-6 a. che non abbiamo rapporti. 8 a. fa abbiamo iniziato una psicoterapia, che sembrava dare risultati; dopo 2 a., quando con lo psicologo ho deciso di non continuare, lui l’ha interrotta, e ciò ha coinciso anche con l’inizio dei tentativi di ICSI (è sterile). ho accettato sperando che proseguisse il miglioramento, ma non è stato così. ha sempre usato porno e oggi usa tali siti; all’inizio della nostra storia ha cercato di coinvolgermi, ma l’argomento non mi interessa anzi mi intristisce proprio. mi sono imposta di non badare alla mia parte femminile, ma recenti avances mi hanno fatto riflettere (prima ho sempre ignorato anche le carinerie). ho perso tempo (ho 43 a.) investendo nel rapporto sbagliato e credendo che basti un figlio a rendere completa la vita?

    RISPOSTA

    La sessualità è una componente fondamentale di qualsiasi coppia ed è per questo che quando è minacciata l’intero sistema coppia entra in crisi e rischia il collasso. È fondamentale imparare a pensare alla sessualità non solo come rapporto sessuale ma come un grande puzzle dove ogni pezzo è importante e quindi diviene fondamentale riuscire a considerarla nei suoi aspetti quali l’attenzione, la comunicazione, le carezze, il calore umano, la tenerezza che ne favoriscono l’elemento basilare ovvero l’intimità di coppia. Costruire una buona intimità di coppia è un percorso difficile e lungo, dove ci si scontra con le difficoltà, i difetti, le mancanze dell’altro e ciò rischia di creare nelle persone dubbi sulla relazione. Quando subentrano delle problematiche nella funzionalità sessuale come in questo caso, la mancata eiaculazione e la difficoltà di raggiungere l’orgasmo, il livello di frustrazione del singolo e poi della coppia arriva a livelli molto alti e si tende a rivalutare l’intera natura del legame affettivo anche a rischio di una sua frammentazione. Quando l’uomo vive una problematica sessuale spesso va incontro ad una reale minaccia della sua virilità. Il fatto che il suo compagno ricerchi e abbia sempre cercato materiale ausiliario come i siti porno e abbia provato a coinvolgerla, non è tanto legato al fatto che vuole sostituirla o che lei non sia “abbastanza desiderabile” ma riguarda piuttosto un mezzo, una strategia che gli facilita il rapporto sessuale e allo stesso tempo gli consente di averne uno insieme a lei. Credo che se suo marito si fosse rinchiuso in una stanza ad un computer e l’avesse totalmente esclusa dalla propria intimità sessuale sarebbe stato diverso e sicuramente un atteggiamento di chiusura peggiore. Capisco come lei si possa sentir violata nella sua natura di donna, nel non sentirsi totalmente protagonista del desiderio sessuale dell’uomo che ama ma spesso le cose non sono così meccaniche e automatiche come ci piace pensare, avvolte bisogna seguire delle strategie che ci permettano di interagire trovando un accordo tra mondi spesso diversi e ciò serve ad evitare il conflitto. Questo aspetto è importante e necessita di un’apertura comunicativa molto forte, fatta di empatia e grande comprensione. Il fatto che lei riesca a capire le esigenze del suo compagno deve far si che sia anche in grado di comunicargli le sue perplessità di modo che lui possa capirla e possiate affrontare insieme la miriade di emozioni contrastanti che possono verificarsi. La verbalizzazione e il riconoscimento di esse vi aiuterà ad abbassare i reciproci meccanismi di difesa ed avvicinarvi. L’assenza totale di rapporti sessuali per tanti anni potrebbe essere dovuta proprio ad una chiusura reciproca. Il fatto che abbiate avviato una psicoterapia di coppia è sicuramente importante e il fatto che l’abbiate interrotta proprio con l’inizio della terapia per contrastare la sterilità è in parte indicativo del fatto che nel corso della terapia avete fatto un percorso che vi ha portato a desiderare un figlio e quindi avete creato quello spazio emotivo necessario alla possibilità del suo arrivo. Sicuramente continuare il percorso terapeutico poteva accompagnarvi in questa nuova avventura e allo stesso tempo a continuare ad analizzare la dinamica di coppia evitando ulteriori crisi e insicurezze.
    È estremamente importante che lei non rinunci a nulla, né alla sua parte femminile né al suo essere protagonista di una relazione nella quale ha investito tanto. È normale che lei abbia l’esigenza di sentirsi desiderata da un uomo e quindi è normale che questo, quando avviene, non la lasci indifferente. Se è arrivata a 43 anni e ha fatto questo percorso ciò è parte integrante della sua vita e non uno spreco di tempo, piuttosto lo chiamerei un investimento che lei e anche suo marito avete fatto in termini affettivi sia soggettivi che di coppia.
    L’idea che basti un figlio a rendere la vita completa è nata in lei proprio perché desiderava un bambino, lo desiderava dal suo compagno, come lui da lei, e questo è un atto di amore molto grande. Se continua a sentirsi ferita da questa cosa vuol dire che il fatto di avere un bambino non potrà mai sanarla e non è il raggiungimento della maternità che riuscirà a compensare le sue esigenze di donna. Non è di certo un bambino che rende la vita completa, la completezza prima di tutto deve trovarla in se stessa, nelle proprie esigenze e nel suo rapporto di coppia. Soltanto attraverso la piena consapevolezza di se potrà realmente scoprire le proprie priorità e ciò che veramente vuole, valutando la sua vita, la sua esperienza di donna e l’intero percorso con l’uomo che le è accanto. Intraprendere una libera comunicazione con suo marito, fatta di confronto e di analisi della vostra relazione l’aiuterà a chiarire eventuali punti fermi ed aprirsi a nuove prospettive se la volontà di entrambi è quella di continuare a stare insieme. La psicoterapia di coppia è sicuramente il percorso più indicato e di aiuto per tale dinamica.