Crisi ipertensive strane?

    Pubblicato il: 2 Marzo 2012 Aggiornato il: 2 Marzo 2012

    DOMANDA

    Gentile professore ho 54 anni, da circa tre mesi ho delle strane crisi ipertensive, con cadenza settimanale che si manifestano con calore che parte all’altezza del cuore e si propaga alle braccia e testa con pulsazioni delle tempie, i valori pressori attuali, nel momento delle crisi, si attestano su 170/95mmHg, prima di modificarmi la terapia i valori erano 210/120, premetto che oltre all’ipertensione arteriosa secondaria, mi hanno riscontrato la malattia del nodo seno atriale, il reflusso gstroesofageo in quadro di ipervagotonia, nel 2006 ho avuto un arresto sinusale prolungato e successivamente mi è stato impiantato un pace-maker bicamerale, sono in terapia dal 2004, il mio cardiologo mi ha modificato più volte la terapia antipertensiva, attualmente assumo 1 lobivon da 5 mg e 1/2 pastiglia di norvasc da 10 mg e 1 compressa di pantopan 40 al giorno. Dai vari accertamenti effettuati in 3 ricoveri ospedalieri mi hanno riscontrato un inizio di ipertensione polmonare e dalla telemetria una tachicardia atriale, inoltre da una Tac total body hanno riscontrato delle tumefazioni linfonodali in sede interaorto cavale, tutti gli altri accertamanti diagnostici, (colonscopia, ecocolordoppler arterioso-venoso arti inferiori e superiori, ecografia alla tiroide, negativi), dall’esame di gastroscopia è risultata una piccola ernia iatale e duodenite di entità lieve. Sono stati effettuati anche i markers tumorali con valore 221,0 pg/ml, le metanefrine 24h con valore 86.

    RISPOSTA

    Egregio Signore,
    il suo quadro ipertensivo sembra adeguatamente indagato. Importante il dosaggio effettuato delle catecolamine totali urinarie e della metanefrine per escludere forme di ipertensione secondaria. Ho l’impressione che la terapia anti-ipertensiva che sta assumendo non sia sufficiente. Sicuramente è da modificare la posologia di Norvasc e in caso di mancato controllo asssocierei un ulteriore farmaco, ace-inibitore o sartano. Continui con i controlli cardiologici nel tempo. Da valutare con ulteriori indagini il riscontro delle linfoadenopatie mediastiniche.
    Distinti saluti.
    Prof. Riccardo Volpi

    Riccardo Volpi

    Riccardo Volpi

    Professore associato di medicina interna all’Università degli Studi di Parma. Nato a Parma nel 1952, si è laureato all’Università degli Studi di Parma dove si è anche specializzato in endocrinologia e malattie del ricambio e in medicina interna. È responsabile dell’ambulatorio di endocrinologia e andrologia medica al dipartimento onco-emato-internistico dell’azienda ospedaliero-universitaria di Parma.
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