DOMANDA
Gentile Dottoressa,
ho 37 anni e sono sposata da 13. Il mio matrimonio ha cominciato a logorarsi fin da subito con il susseguirsi dei problemi: ho avuto 3 aborti spontanei e mio marito non si è mai curato di starmi vicino, anzi, mi lasciava sola notte e giorno perchè diceva che non voleva affezionarsi al bambino per paura di perderlo. Ho avuto un tumore e lui non mi ha mai accompagnato nemmeno per le visite perchè aveva da lavorare. E altri problemi ancora ai quali ha sempre risposto con la stessa anaffettività. Dopo aver passato anni a cercare di spronarlo affettivamente, con coccole e attenzioni, senza ricevere che freddezza in cambio, sono arrivata al punto di rottura e non provo più nulla per lui, nemmeno pietà. Ho chiesto la separazione, ma lui non ne vuole sapere, ed io non ho potuto insistere perchè ho perso il lavoro (discorso egoistico, lo so, ma è la verità e con un figlio da mantenere ora è doppiamente complicato). Un anno fa mi sono innamorata di un uomo più grande di me di 12 anni, anche lui sposato. Lui mi appaga affettivamente e sessualmente. Non mi sono mai sentita cosi amata e desiderata e per lui è lo stesso. Dopo essermi innamorata ho scoperto che questo uomo è molto debole e succube della moglie al punto di aver rinunciato alla figlia avuta dal suo precedente matrimonio 30 anni fa. Sono rimasta sconvolta e l’ho aiutato a mettersi in contatto con la figlia. Potrebbe essere che lui sia legato a me perchè non ha nessuno che lo ami davvero e non per amore verso me? Grazie.
RISPOSTA
Cara lettrice,
la sua lettera è ambivalente, in quanto da un lato mi parla ampiamente del proprio rapporto matrimoniale, ormai in crisi, dall’altro dedica solo poche righe a questa nuova storia, chiedendomi (o chiedendosi?) come mai quest’uomo sia innamorato di lei. Mi pare chiaro che ormai il rapporto con suo marito sia chiuso e dominato solo da rancori ed accuse, più o meno reciproche. È molto giovane per gettare la spugna e restare accanto ad una persona che non ama. Capisco le difficoltà economiche (e in primis, forse, legali), ma ci sono associazioni che danno una mano a donne nella sua situazione e, talora, anche avvocati “onesti”. Se si parla poi di una fatica, più che economica, psicologica a staccarsi da suo marito (magari anche per il bambino) allora è più che comprensibile. Invece che chiedermi come mai quest’uomo più grande di lei la ami (domanda a cui, purtroppo, non posso darle una risposta) si è chiesta perché lei lo ama? Cosa cerca in un uomo? Come mai è passata da un marito, come dice lei, “anaffettivo”, ad un uomo debole e succube della moglie? Perché non reputa sia giusto dopo anni di sofferenza, non solo fisica, trovare un po’ di serenità per lei soltanto? Credo sia importante in questi casi fare pulizia: non mi riferisco solo ad un prendere possesso della propria vita, degli affetti veri (come quello per suo figlio), delle cose che più contano. Parlo proprio di una pulizia mentale, che costa tempo e fatica. Certo, crescere un figlio da sola non è facile, ma è forse facile tormentarsi per storie come quella che sta vivendo? Prenda il coraggio a due mani e dia una spinta alla sua vita, anche se ciò comporta sacrifici e rinunce: il compenso che ne avrà, più avanti, sarà la libertà e la stima per se stessa.