cromogranina

    Pubblicato il: 16 Aprile 2010 Aggiornato il: 16 Aprile 2010

    DOMANDA

    Gent.mo prof. Sciarra
    Ho fatto l’esame della CROMOGRANINA e il risultato è il seguente : 5,50 nmol/l (v.n. 0,15 – 4 ).
    Vuol dire che c’e’ un viraggio del tumore prostatico ( G.S. 7 // 4+3, con fondati sospetti di secondarismi ) verso una forma neuroendocrina e che, quindi, l’attuale terapia ( : casodex 150 + acido zoledronico ) non risponde alla malattia anche se il PSA rimane basso ( : 0,01 sin dal 2009 )per cui urge cambiare,e come? In attesa della gradita Sua ringrazio e porgo cordiali saluti. vito

    RISPOSTA

    gentile signore,
    la cromogranina A puo- essere usata nei pazienti con carcinoma prostatico in terapia di blocco androgenico per vedere se il tumore tende a virare verso una forma neuroendocrina. Infatti la stessa terapia di blocco androgenico puo- determinare una attivazione di cellule neuroendocrine gia- presenti nella prostata ma generalmente meno attive.
    Se questo avviene si puo- vedere attraverso un progressivo aumento dei valori della cromogranina A nel tempo associati ad una progressione del PSA.
    Di solito i due marcatori crescono insieme. Nel suo caso presentato invece il PSA e- normale e la cromogranina e- solo di poco aumentata. Utile controllare nel tempo.
    Se invece il PSA aumenta ed insieme si associa un deciso aummento e progressivo della cromogranina A, si puo- pensare di utilizzare nella terapia anche un analogo della somatostatina come il lanreotide , che puo- bloccare questa ttivita- neuroendocrina.
    Attenzione perche- la cromogranina puo aumentare anche per altri tumori neuroendocrini e anche semplicemente per uso cronico di farmaci es gastroprotettori.

    Alessandro Sciarra