Cromogranina A e corticosteroidi

    Pubblicato il: 29 Febbraio 2012 Aggiornato il: 29 Febbraio 2012

    DOMANDA

    Egr. Dott. buongiorno, le sarei molto grato se mi togliesse un dubbio, mio padre 76enne, da un anno ha scoperto di avere un carcinoma alla prostata scarsamente differenziato 4+3, con VALORE PSA 9, in cura da marzo 2011 con farmaci ormonali ha visto migliorare la flussometria e i valori del PSA che sono scesi fino 1,70.
    Dall’ultimo esame che esegue ogni trimestre il PSA ha avuto una leggera crescita portandosi a 2,35, il nostro medico ha consigliato la ripetizione dell’esame insieme alla Cromogranina A, il risultato è che il PSA è risceso a 1,99, la Cromognania A è a 330. Il medico ha consigliato una visita dall’oncologo per capire se intervenire con la radioterapia. Quello che mi chiedevo è come mai il valore del PSA non essendo elevato riscontra valori alti nella cromogranina A, preciso che il paziente non assume farmaci grastroprotettori ma assume oltre alla cura ormonale anche dei corticosteroidi per la bronchite. Questi ultimi farmaci potrebbero alterare l’esame della Cromogranina A? nel caso la risposta sia “NO” mi darebbe qualche informazione su questo esame e sul suo valore? GRAZIE anticipatamente per la risposta e per la sua attenzione . Cordialità Luigi

    RISPOSTA

    Buongiorno,
    la cromogranina A puo’ rappresentare un marcatore per una differenziazione neuroendocrina del tumore prostatico ma non e’ un marcatore specifico per la patologia prostatica. Pertanto assume un valore un aumento della cromogranina A se accompagnato ad una progressione del PSA o la presenza di nuove metastasi alla scintigrafia ossea o PET-TC con colina.
    In questo caso si puo’ parlare di una differenziazione neuroendocrina del tumore prostatico e puo’ essere utile assumere analoghi della somatostatina in associazione con il blocco androgenico.
    Se invece il PSA come nel caso presentato e’ molto basso o non ci sono evidenze radiologiche di metastasi, non ha questo valore .
    Il consiglio e’ di continuare a monitorare la situazione ma per ora senza modificare la terapia

    Cordiali saluti
    Prof Alessandro Sciarra
    Prostate Cancer Unit
    Policlinico Umberto I
    Universita’ Sapienza
    Roma