Cura dell’algodistrofia

    DOMANDA

    Gentile prof.Varenna
    mi chiamo Roberta è a giugno mi è stata diagnosticata l’algodistrofia piede dx dopo due mesi di gesso per frattura malleolo peroneale/tibiale. Mi stanno curando con il solito dibase, i bisfosfonati (clasteon)e per permettere di operare al fisioterapista per un mese mi hanno prescritto dei farmaci con ossicodone (depalgos) e per un primo momento un antidepressivo. Oggi ho riguadagnato la mobilità del piede anche se non ne possiedo l’uso indipendente ma dalla ultima RMN anche se l’edema all’astragalo si sta riassorbendo le ossa sono assotigliate e si presenta una disostosi addensante e il tecnico ha evidenziato.. necrosi..(con ?)
    sto seguendo la terapia giusta? che fare?? quanto tempo ci vuole per guarire?
    Un signore di Torino ha letto di me su Facebook e mi ha contattata perchè da sei mesi, dopo la diagnosi di algodistrofia al piede sx, lui soffre tanto, addirittura il dolore è salito al ginocchio ..fa magneto terapia, tecar, farmaco Lyrica e ..efferalgan.
    Ma perchè terapie diverse? ho guardato in rete ed effettivamente parlano anche di cure placebo per mancanza di certezza delle modalità cura…ma con quel dolore.. l’efferalgan? e nessuna fisioterapia?
    Gentile professore.. ho letto molte cose che ha scritto in materia (ho rastrellato la rete).. che ci consiglia di fare? io almeno ho un team di specialisti mentre quel signore è piuttosto disperato..
    grazie in anticipo davvero di cuore
    Roberta e Luigi, due algodistrofizzati

    RISPOSTA

    Cara Roberta (e Luigi),

    il problema principale e che entrambi soffrite di una malattia relativamente poco frequente e con ancora incertezze sulle cause scatenanti.
    In situazioni simili, ovvero in assenza di schemi terapeutici consolidati, vale, purtroppo tutto e il contrario di tutto.
    Esistono studi che portano evidenze circa l’efficacia di alcuni trattamenti (ad esempio i Bisfosfonati somministrati per via venosa), mentre per altri (mi riferisco agli elenchi dei trattamenti nella sua lettera) non esistono dati di letteratura medica che ne suggeriscono il razionale, né l’efficacia.
    Penso che nel 2013 la Medicina vada fatta seguendo il cammino virtuoso “dell’evidenza”, ovvero fare tutto ciò che ha avuto riscontri di efficacia e non fare tutto ciò che non ha dimostrazioni in tal senso, evitando ai pazienti di perdere tempo e denaro e, soprattutto, non avere benefici.
    Purtroppo in questa sede, non posso fare di più nè per Lei, nè per Luigi.
    Cordialità
    MVarenna

    Massimo Varenna

    Massimo Varenna

    ESPERTO IN ALGODISTROFIA. Responsabile del centro per la diagnosi e il trattamento delle patologie osteometaboliche dell’istituto Gaetano Pini di Milano. Nato a Varallo (Vercelli) nel 1959, si è laureato in medicina all’Università di Milano nel 1984 e si è specializzato in reumatologia nel 1988. È professore a contratto presso la scuola di specializzazione in ortopedia […]
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