cura per la bulimia

    Pubblicato il: 6 Marzo 2012 Aggiornato il: 6 Marzo 2012

    DOMANDA

    Gentile Prof Vito, vorrei liberarmi da una dipendenza, credo non grave, che mi spinge ad abbuffate serali.
    Ho provato della psicoterapia, terapia ipnotica, centinaia di diete: tutto senza risultato.
    A parte l’aspetto salute, giacché dovrei ridurre il mio peso, è veramente “umiliante” convivere con questa stupida dipendenza.
    Che fare?

    grazie per l’attenzione

    sandrocus

    RISPOSTA

    Caro Sandro, innanzitutto ti consiglio di non sottovalutare il tuo problema.
    D’altro canto, i tentativi che hai già fatto sono la riprova che si tratta di un disturbo serio. Non conosco la tua età e da quando dura questa difficoltà con l’alimentazione, ma non devi considerarla una “stupida” dipendenza, bensì un problema comportamentale con diverse sfaccettature.
    Sicuramente è possibile correggere questo disturbo, ma occorre impegno da parte tua.
    L’alimentazione è molto legata all’emotività e quando si riduce la quantità di cibo giornaliera è inevitabile che cambi anche l’umore, con iniziale fastidio, ipersensibilità agli stimoli esterni, rabbia, ecc. Dovresti considerare queste difficoltà non come problema, bensì come prova che stai ottenendo dei risultati nella direzione giusta. Inoltre, l’alimentazione smodata in genere viene correlata ad altro genere di carenze: relazionali, affettive, o professionali. Mangiare probabilmente piace a tutti, ma è sbagliato rifugiarsi nelle gratificazioni alimentari (che sono sempre a portata di mano) senza tentare di raggiungere mete più difficili ma certamente anche più importanti. In questo senso, sia per comprendere cosa ci sia dietro l’alimentazione scorretta, sia per sostenere la motivazione nel periodo di dieta, può senz’altro essere utile un percorso di sostegno psicologico. Tuttavia, in taluni casi, se c’è un problema di bassa autostima con la convinzione conseguente di non essere in grado di raggiungere i propri obiettivi, tale credenza rischia di far fallire qualsiasi tentativo, sia le diete che la psicoterapia. Anche per questo, può essere utilissimo un percorso per conoscersi meglio.
    Non è utile sentirsi “umiliato”, occorre piuttosto essere “determinati” nell’affrontare questa difficoltà. Infine, non va sottovalutato il significato relazionale del tuo sintomo. Prova a chiederti cosa “comunicano” le tue abbuffate. Auguri.