Da fidanzata ad amante: come uscirne?

    Pubblicato il: 2 Ottobre 2014 Aggiornato il: 2 Ottobre 2014

    DOMANDA

    Gent.mo Dottore,da circa 8 anni ho conosciuto un uomo,si è interessato a me insistentemente,e’ riuscito ad innamorarmi e ci siamo fidanzati.E’ un uomo molto bello e sa di piacere, credo che sia un narciso, adora avere delle donne intorno, per cui non mi sono mai fidata di lui.Mi ha lasciato perché secondo lui ero troppo gelosa ma non abbiamo mai smesso di sentirci quotidianamente.Nonostante ciò, ha conosciuto un’ altra ragazza, che temo conoscesse anche prima, e nel giro di qualche mese si è sposato. Ovviamente non sospettavo nulla e quando me lo ha comunicato aveva preso la sua decisione,pertanto non mi ha permesso di fare niente.Non abbiamo, però, mai smesso di sentirci quotidianamente e siamo divenuti amanti,anche quando mi sono fidanzata.Anche questa esperienza e’ stata vissuta malamente,perché lui dopo ogni incontro si pentiva e mi diceva di sparire,salvo poi tornare come se nulla fosse.Questi giorni,di punto in bianco,mi ha comunicato di aver fatto soffrire una persona e di lasciarlo in pace,senza darmi la possibilità di dire alcunché e dicendomi che non gli interessava la mia sofferenza.Preciso che non mi ha mai trattato bene,mi ha sempre detto di essere brutta ed incapace,cose che non sono,mi ha sempre messo alla prova e non mi permetteva mai di cercarlo per prima.Le mie domande sono due:perche’ ho bisogno di questa persona nella mia vita, quando sono una bella ragazza,intelligente,con una persona che la ama e che ama e che problemi ha un uomo che si comporta così.

    RISPOSTA

    Cara Lettrice
    quanto spesso capita di sentire storie come la sua, in cui qualcuno rimane legato ad una persona che a vario titolo è anche fonte di sofferenza. Nel suo racconto sembra di immaginare che quest’uomo sia entrato di prepotenza nella sua vita riuscendo ad “innamorarla” (curioso che la descriva come un’azione compiuta da lui, e di cui lei è oggetto) per poi scivolare sempre più ai margini, sempre più in basso. Quindi, lui la innamora, lui sceglie un’altra e la declassa da fidanzata ad amante, lui la maltratta e la offende, lui la allontana in modo sprezzante. Eppure, sempre lui, ogni volta torna a cercarla, tenendola legata con un filo sottile ma impossibile da recidere.
    Io non so perché lei abbia bisogno di quest’uomo, posso solo fare congetture ma dovrei conoscerla meglio per provare a rispondere insieme a lei a questa domanda, e ci vorrebbe del tempo. Ma so una prima ragione per cui lei soffre: lei non si sente padrona del suo cuore. Sembra che lei tenti di non far entrare nessuno, perché sa che chi riesce ad entrare poi diventa padrone e tiranno in casa sua. Ma d’altro canto, impedire l’accesso al proprio cuore significa chiudersi dentro, condannandosi all’isolamento. Due sole alternative, ed entrambe negative: per questo lei soffre. E non c’è dubbio, come lei stessa suggerisce, che sentirci ridotti all’impotenza, maltrattati, rifiutati ed umiliati, esasperi in noi la sensazione di non avere valore (quella che lei chiama autostima).
    Cosa fare? Io direi che se ha l’impressione di non riuscire a sbloccare questa situazione da sola, può considerare la possibilità di affrontarla insieme ad uno psicoterapeuta, con l’obiettivo iniziale di recuperare un po’ di padronanza (gli psicologi la chiamano mastery o agency, cioè la capacità di gestire le situazioni e di compiere azioni efficaci).
    In bocca al lupo!