da tegretol (oltre 30 anni)a vimpat.

    Pubblicato il: 21 Dicembre 2012 Aggiornato il: 21 Dicembre 2012

    DOMANDA

    Gentile Professore, gradirei un suo parere sulle caratteristiche dei farmaci e sul metodo di intervento terapeutico che hanno caratterizzato il seguente caso: al controllo a cui si era sottoposta mia madre nel 2011 (all’età di 81 anni), il professionista di turno del locale Centro Neurologico (al quale si era affidata da quarant’anni) senza motivo le toglieva il Tegretol 400, assunto da almeno trent’anni per ovviare a riscontrati problemi di moderata epilessia non diffusa, che peraltro causava solo sporadiche e brevissime crisi in stato vigile, per sostituirlo con Vimpat 200. Ne è immediatamente conseguito uno sconvussolamento cerebro-vascolare con repentina perdita della memoria. Noi familiari abbiamo subito richiesto un intervento allo stesso neurologo che, dopo una lunga riluttanza, ha comunque deciso il ripristino della precedente terapia addirittura dopo oltre un anno. Dopo 4 giorni da tale ripristino mia mamma è entrata in coma per carenza di sodio e potassio, ha quindi subìto un ricovero durato un mese entro il quale ha dovuto far fronte anche ad una subentrata grave infezione renale e, dopo una settimana dalle dimissioni, è deceduta. Visto il quadro generale esposto, personalmente ritengo che mia madre sia rimasta vittima di un “azzardo” medico e, non potendo più esserle d’aiuto, vorrei capire se perlomeno è il caso di fermare lo scriteriato operare di quel genere di professionista. La ringrazio infinitamente dell’attenzione.

    RISPOSTA

    Cara signora capisco il dolore per la perdita di un genitore, ma quello che lei mi chiede è più un parere medico legale che neurologico e che io non sono in grado di dare, sopratutto non conoscendo TUTTA la situazione medica di sua madre(visto l’elenco di sintomi che mi elenca: eventi cerebro vascolari, alterazioni del bilancio salino, infezione renale: tutti elementi che non sono collegati ai farmaci in senso stretto. Posso soltanto supporre che la variazione sia stata proposta per evitare cadute, possibili anche con crisi come lei scrive ” in stato vigile” (crisi parziali semplici, pseudoassenze?) e sicuramente poco raccomandabili, sopratutto al’età di sua madre. Lo spettro di azione dei farmaci è molto simile, ma la risposta soggettiva è variabile e a volte non migliora, come ci si potrebbe aspettare dalle indicazioni sul singolo farmaco, la singola situazione clinica epilettologica