decadimento tasso alcolemico sangue

    DOMANDA

    gentile dottore volevo chiedere in quanto tempo si elimina ogni traccia di acool nel sangue il linea di massima ,generale, considerando i seguenti fattori: sesso maschile, età 38, peso 96kg, alt. 1,73, affetto da epatite c (esotossica fegato ingrossato ed ecostruttura marcatamente iperiflettente, steatosi) e dopo aver bevuto moltissimo a seguito di altrettanto abbondante cena.tenga conto che poi ho dormito 10 ore e fatto un altro pasto abbondante, dopo quanto tempo l alcolemia è completamente assente dal sangue in linea generica? in attesa di riscontro porgo i miei più cordiali saluti. carlo

    RISPOSTA

    Dopo l’assunzione di bevande alcooliche, l’alcool viene rapidamente assorbito a livello dello stomaco ed in minima parte dall’intestino, entra nel sangue, si diffonde nell’organismo (arriva la cervello dove ha un effetto di inibizione delle funzioni intellettive superiori, cioè perdita delle inibizioni, aggressività, poi sonno, depressione fino al coma) e viene elliminato in minima parte attraverso i polmoni mentre per la maggior parte viene metabolizzato, cioè trasfromato in altre sostanze, a livello del fegato. Uno dei prodotti del matabolismo è l’aldeide acetica, che viene trasfromata dal fegato in acido acetico che entra in un ciclo di produzione dell’energia:una parte viene quindi “bruciata”ed è questo il motivo per cui piccole quantità di alcool hanno un alto valore enrgetico di pronta utilizzazione. La parte che non viene “bruciata” perchè in quel momento non è utilizzabile (non serve energia pronta), viene trasformata in grasso: è questo uno dei motivi per cui l’abuso di alcool provoca la steatosi, che altro non è che l’accumulo di grasso nel fegato. La steatosi a sua volta provoca un malfunzionamento del fegato che degenera in quel quadro chiamato epatopatia esotossica, cioè da sostanze tossiche che provengono dall’esterno (come appunto l’alcool).

    Da quanto detto si possono desumere le seguenti considerazioni:

    1) l’assorbimento dell’alcool è rallentato se l’assunzione avviene quando lo stomaco è pieno, è più rapida se lo stomaco è vuoto

    2) quando entra in corcolo nel sangue viene eliminato dai polmoni e quindi può essere riconosciuto con l’esame dell’espirato (con l’etiolometro): più alcool si ingerisce più se ne trova nel sangue e nel respiro. Se si beve molto, anche se si ha un buon metabolismo a livello del fegato, nel respiro si troverà ugualmente molto alcool

    3) la capacità di depurazione da parte del fegato varia da persona a persona, non sempre è correlata all’altezza, al peso, all’età. Chi assume frequentemente alcool (anche in quantità non essessive) stimola il proprio fegato a produrre più enzimi per il suo metabolismo, diventando così più “resistente” agli effetti dell’alcool perchè il suo fegato riesce a smaltirlo più rapidamente. Questo fino ad un certo limite, oltre il quale, come abbiamo detto, il fegato diventa steatosico e inizia a funzionare male, creando problemi non solo per l’eliminazione dell’alcool, ma anche per tutte le funzioni del fegato. E’ pertanto difficile prevedere in quanto tempo una persona, dopo una bella bevuta, eliminerà tutto l’alccol accumulato e, ad es. smaltirà una sbornia o potrà tranquillamente rimettersi alla guida di un veicolo senza temere i controlli o peggio correre rischi per sè e per gli altri. Si può però prevedere che un bevitore occasionale sarà più lento a metabolizzare rispetto ad uno abituato, un fegato sano sarà più veloce a metabolizzare di uno malato e così via.

    4) è infine consigliabile utilizzare le bevande alcoliche come alimenti: in quantità non eccessive, bevute durante i pasti, hanno delle propietà alimentari buone; l’alcool inoltre in piccole quantità ha un lieve effetto euforizzante ( mette allegria) e quindi bere con moderazione in compagnia può favorire la buona riuscita di una festa o di un pranzo. L’importante è non eccedere.

    Franco Pala

    Franco Pala

    Direttore dell’unità operativa complessa di anestesia e rianimazione del presidio ospedaliero di Olbia (Asl 2 di Olbia). Nato nel 1954 a Sassari, si è laureato con il massimo dei voti all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, dove si è specializzato. È docente presso la scuola di specializzazione in anestesia e rianimazione dell’Università di Cagliari.
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