Deficit al piede per ernia

    DOMANDA

    Buongiorno in seguito alla diagnosi di un’ernia L4-L5 mi è stato proposto l’intervento chirurgico, in quanto, da un mese, ho un deficit all’alluce del piede sinistro (deficit 3/5 dice l’ortopedico), che “spinge” meno del destro.
    La domanda è: per quanto tempo (giorni/settimane) può rimanere il nervo “compresso” dall’ernia senza che ci siano poi danni permanenti?
    Lo chiedo perchè una possibile attesa magari più prolungata nel mio caso, potrebbe permettere all’ernia fuoriuscita di seccarsi e regeredire spontaneamente, senza bisogno di intervento.

    ringrazio anticipatamente

    RISPOSTA

    Non vi e’ un periodo di tempo preciso. Soprattutto se il deficit e’ solamente parziale. Quello che e’ importante e’ il sintomo dolore. Se vi e’ dolore irradiato all’arto inferiore (quindi non solo localizzato alla schiena) vuol dire che vi e’ ancora compressione della radice. Se invece il dolore e’ scomparso o sta scomparendo con la terapia cortisonica, questo indica che non vi e’ piu’ compressione della radice. Nel rpimo caso sara’ inidcato l’intervento, nel secondo caso invece l’intervento diventa inutle in quanto le probabilita’ di recupero (che nel caso di un deficit parziale sono a mio avviso presscohe’ del 100%) sono le stesse sia che venga operato che senza intervento. Cordialita’

    Francesco Dimeco

    Francesco Dimeco

    SPECIALISTA IN TUMORI CEREBRALI E NEURONCOLOGIA CHIRURGICA. Direttore del dipartimento di neurochirurgia e della I divisione di neurochirurgia della Fondazione istituto neurologico Carlo Besta di Milano. Si è laureato in medicina all’Università Statale di Milano nel 1988 e si è poi specializzato in neurochirurgia. Dal 1997 al 2000 ha lavorato presso il dipartimento di neurochirurgia […]
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