delucidazioni in merito la terapia con interferone

    Pubblicato il: 15 Marzo 2011 Aggiornato il: 15 Marzo 2011

    DOMANDA

    Buonasera, sono un ragazzo di 21 anni a Luglio e le scrivo per avere dei chiarimenti in base alla cura per l’epatite c che mi è stata diagnosticata a Dicembre 2010 (con origine massima di 2 anni).

    Volevo sapere un Suo parere riguardante l’interferone, più precisamente quale dei due tipi (PEGASYS o il beta)ha migliori risultati.

    Inoltre ho un’altra domanda che mi tormenta cioè: se la terapia facesse il suo effetto e il virus mi si negativizzasse, vorrebbe dire che sono guarito del tutto oppure che il virus si trova ancora all’interno del fegato ma non lavora???

    Grazie della Sua cortese attenzione.

    Distinti Saluti.

    RISPOSTA

    relativamente ai tipi di interferone, in realtà è il tipo alfa (nella formulazione alfa 2a e alfa 2b) che sono utilizzati. il tipo Beta è di fatto solo per sperimentazione clinica ed ha poco utilizzo nella pratica clinica del trattamento dell’epatite C. per quanto riguarda i due interferoni peghilati (alfa 2a e alfa 2b) non vi sono differenze tali da giustificare una scelta basata sulla maggiore efficacia assoluta. i due farmaci di fatto si equivalgono.

    la negativizzazione che si mantiene per 6 o 12 mesi dopo la fine della cura ha elevatissime (quasi assolute) possibilità di rimenere tale per sempre: questo significa che il virus non è più attivo e rilevabile nel corpo. E’ ragionevole ipotizzare che “frammenti” del virus permangano silenti, ma non è di fatto mai stata dimostrata una riarttivazione spontanea