DOMANDA
Gent.prof.Capurso,mia nonna 92enne(minuta,buona salute,totale assenza patologie,mai assunto farmaci)da un mese non è lucida.Il medico ha ipotizzato demenza senile e ha prescritto 12 gocce Talofen la sera.Pur rimanendo fisicamente relativamente agile,ha perdite di memoria,difficoltà a orientarsi,a riconoscere persone scambiandole x altre,dice e fa sciocchezze assurde(ad esempio una notte ha messo a soqquadro la stanza da letto dicendoci che stava cucinando).La stranezza è che alterna momenti folli in cui è anche piuttosto nervosa ad altri in cui è xfettamente lucida e normale(alcuni giorni è ok, in altri assolutamente no,oppure durante la stessa giornata la mattina è lucida, mentre al pomeriggio e sera no).Quindi le chiedo gentilmente: ma se avesse la demenza senile, come si spiegano i momenti in cui è lucida e normale? Ricordo che la demenza è iniziata un mese fa, alcuni giorni dopo una banale caduta (solo un lieve colpo alla schiena) dovuta,a suo dire,a un mancamento con la vista che le si è oscurata per un attimo,cosa che forse potrebbe essere attribuita a un’ischemia che potrebbe aver causato la demenza,ma questa ovviamente è solo un’ipotesi e forse la caduta non ha alcuna relazione con quanto accaduto dopo. Infine la demenza(intendo sia quella vascolare causata da ischemie sia altre demenze) può arrestarsi rimanendo tale? oppure evolve velocemente portando presto alla totale pazzia? Ringraziandola per la cortese attenzione,le porgo i miei più cordiali saluti.
RISPOSTA
Caro Francesco
Mi scuso innanzitutto per il ritardo. Da quello che mi descrive, potrebbe trattarsi effettivamente di un inizio di demenza a esordio tardivo (“late onset”), a localizzazione fronto-temporale, i cui sintomi rispondono alla descrizione che mi ha fornito, ovvero prevalenza dei disturbi comportamentali rispetto al deficit di memoria. Una causa potremmo giustamente ricercarla nell’episodio ischemico che ha determinato la caduta di sua nonna. In alternativa, potrebbe trattarsi di uno stato confusionale dovuto, ad esempio, a una infezione delle vie urinarie; francamante escluderei questa ipotesi, dal momento che i sintomi datano ormai da troppo tempo. Le consiglierei comunque, se non l’avete già fatto, di sottoporre vostra nonna ad un’indagine strumentale (preferibilmente una Risonanza Magnetica dell’encefalo, in alternativa la TAC Cranio), che valuti lo stato della corteccia cerebrale, che a questa età è comunque fisiologicamente ridotto, soprattutto della regione frontale, o la presenza di eventuali ischemie. Procederei inoltre ad una valutazione psicometrica delle funzioni cognitive e a esami di laboratorio che valutino lo stato di idratazione della nonna e ad una urino-coltura, se naturalmente non l’avete già fatto. In ultimo devo purtroppo dirvi che attualmente non ci sono terapie risolutive per la demenza, cioè che non ci sono possibilità di guarigione; la demenza ha un decorso cronico e progressivo, ovvero evolve in un tempo variabile a seconda dei soggetti verso la disabilità completa. Nel vostro caso, visto l’età avanzata della nonna, si può ipotizzare un decorso alquanto lento, ovvero che la fase della disabilità possa coincidere con l’ultimissima fase della sua vita. Mi scuso ancora per il ritardo e spero di essere stato il più possibile esaustivo nelle risposte.