depressione

    Pubblicato il: 11 Luglio 2011 Aggiornato il: 11 Luglio 2011

    DOMANDA

    sono una madre di anni 52 esoffro di ansia dall’età della adolescenza poi sfociata in depressione tuttora permanente nonostante diverse terapie antidepressive e ansiolitiche.Lapsichiatra del simap dice che la psicoterapia non fa al mio caso.Perché? Forse non ho la capacità di collaborare? A peggiorare le cose ci sta un lavoro noioso e spesso svolto in solitudine perché non integrata nel gruppo di lavoro (ausiliaria in emodialisi). I sintomi che mi affliggono in modo persistente sono apatia,astenia insicurezza ansia mal controllata e desiderio spesso irrefrenabile di buttarmi a letto per dormire. La commissione invalidi mi ha riconosciuto una invalidità al 68% ma sento la incapacità a proseguire nel lavoro e il mio medico curante mi ha dato un ultimatum per quello che riguarda la malattia. E’ possibile che si rifiuti? seguo questa terapia: sertralina 100,alprazolam 1mg per tre,trilafon 4 mg 1 cp. Non so più come andare avanti perchè la pensione che mi spetterebbe è insufficiente a mantenere d

    RISPOSTA

    non è possibile rispondere a quesiti clinici così specifici, quali quelli posti da lei, senz una conoscenza analitica del caso.

    Spesso la disabilità da depressione cronica non è proporzionale alla gravità della depressione stessa ma dipende da altri fattori ambientali quali il supporto sociale, la presenza di problemi di personalità e relazionali che magari possono essere affrontati in un ambito riabilitativo più che psicoterapico (tipo frequenza presso un cento diurno, attività in gruppi di auto mutuo aiuto ecc)