DOMANDA
salve dottore,a scriverle è un ragazzo di 15 anni,purtroppo convivo con un padre depresso che circa un anno fà dopo aver interrotto qualsiasi cura psichiatrica ha tentato il suicidio.dopo un lungo ricovero (SUL PIAno psichico e fisico è rimasto completamente integro) così a ottobre 2009 è tornato a casa,(OSTINANDOSI NEL non tornare mai più da un qualsiasi medico della psiche)e comportandosi in maniera totalmente differente rispetto a prima:mangia solo a cena,è dimagrito,è nervoso e triste.vedere lui in questo stato mi rattrista notevolmene e mi mette anche uno stato di ansia (data DAL FATTO CHE ritenti un altro atto autolesionista.spero di nn entrare anch’io in depressione…non so che fare..cosa mi consiglia sia per me che per mio padre?
vorrei dirle anche che mio padre è andato una sola volta in cura da lei… ma per motii di privacy non posso dirle il cognome…
sono molto preouccupato..
grazie mille…franco da roma
RISPOSTA
Gentile Franco,
la sua giovane età mi porta a suggerirle di chiedere, se possibile, l’aiuto e l’intervento di altri familiari: mi posso render conto di quanto possa essere difficile la situazione per lei, che sembra farsi carico da solo dei problemi di suo padre. Se invece c’è già qualcuno che si occupa di suo padre, si convinca che probabilmente stanno facendo di tutto per aiutarlo e non è responsabilità sua se suo padre è nervoso e dimagrito. Certo sarebbe importante che lui si facesse seguire da uno specialista in psichiatria o psicoterapia, spesso una buon trattamento farmacologico e/o psicoterapeutico consente al paziente di tornare a stare bene. Potrebbe comunque, se non l’ha già fatto, dire a suo padre quanto il suo non curarsi di sè la faccia stare in ansia, soprattutto alla luce di quanto avvenuto in passato.
Cordiali saluti,
Prof. Massimo Biondi